Regione, ore decisive per il presidente Polverini

24 settembre 2012 | 18:01
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Regione, ore decisive per il presidente Polverini

Le denunce sulle presunte fatture false pagate dal gruppo Pdl alla Regione Lazio sono state presentate dal consigliere regionale Battistoni

Il Faro on line – Determinata a dimettersi dalla presidenza della Regione Lazio. Poi l’incontro con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, alla Camera, presente per alcuni minuti anche Gianni Letta, e Renata Polverini si sarebbe lasciata persuadere a tornare per ora sui suoi passi, almeno finche’ il piano generale di tagli da lei stessa predisposto non sara’ defintivamente approvato in regione. Secondo quanto si apprende da fonti pidielline, Polverini gia’ ieri al premier Monti aveva espresso i suoi dubbi e la tentazione di rassegnare le dimissioni. Poi, una telefontata serale con Silvio Berlusconi, durante la quale l’ex premier era tornato a chiederle di non fare passi affrettati e non far precipitare la situazione. Ma la governatrice – anche alla luce della richiesta di sfiducia da parte dell’opposione e i tentennamenti dell’Udc – questa mattina sarebbe tornata a manifestare con i suoi e con il Pdl la volonta’ di lasciare. Da qui, viene spiegato, l’incontro con Alfano che, almeno per il momento, avrebbe ‘guadagnato’ tempo e ottenuto il risultato di evitare dimissioni imminenti. Intanto la conferenza dei Capigruppo alla Regione Lazio ha stabilito di fissare una nuova seduta del consiglio regionale mercoledi’ prossimo, per discutere la mozione di sfiducia alla governatrice Polverini presentata dall’opposizione. E’ quanto riferisce il consigliere regionale del Pd Claudio Moscardelli. Sul fronte delle dimissioni dei consiglieri di opposizione, sono a quota 26 e per arrivare allo scioglimento ne mancano all’appello dieci: l’aula conta in tutto 71 presenze, dunque la metà più uno, valida per rendere effettivo lo scioglimento, è di 36 consiglieri. 

Per ora le dimissioni sono state firmate dai consiglieri del Pd (14), Idv (5), Sel (2), Fds (2), Verdi (1), Socialisti (1), Lista Civica (1), in tutto appunto 26. I Radicali che contano due consiglieri hanno fatto sapere che daranno il loro appoggio ai dimissionari nel caso manchino due firme per arrivare a quota 36. Ma neanche se l’Udc decidesse di uscire dalla maggioranza l’opposizione potrebbe sperare nel supporto radicale: i consiglieri Udc infatti sono 6 e si arriverebbe con loro a 32 firme per cui i due radicali non sarebbero dirimenti. Insomma dal punto di vista numerico, l’Udc non è decisivo. Diverso il discorso se magari qualche “franco tiratore” del Pdl decidesse di far cadere la legislatura Polverini. Per qualcuno, magari implicato a vario titolo nello scandalo o tirato in ballo, potrebbe essere il momento della vendetta politica.  Intanto, nella mattinata di oggi Franco Fiorito ai pm di Viterbo ha dichirato: ”Non ho idea di chi possa aver gonfiato o alterato le fatture. Sono qui per essere sentito come testimone”.  

Le denunce sulle presunte fatture false pagate dal gruppo Pdl alla Regione Lazio sono state presentate dal consigliere regionale Francesco Battistoni e da due società viterbesi che hanno avuto rapporti commerciali con lo stesso gruppo. Secondo quanto si è appreso, le tre denunce sono confluite nel fascicolo relativo all’inchiesta che vede indagati per corruzione e tentata estorsione l’assessore regionale all’Agricoltura, Angela Birindelli e due giornalisti viterbesi, l’ex direttore dell’Opinione, Paolo Giallorenzo e la collega Viviana Tartaglini. Anche questa inchiesta, attualmente in corso di proroga delle indagini, era scaturita da un esposto di Battistoni: secondo l’ex capogruppo Pdl, l’assessore Birindelli avrebbe acquistato 18 mila euro di inserzioni pubblicitarie sull’Opinione affinchè il giornale attaccasse sistematicamente lo stesso Battistoni. È probabile che tra i due episodi il pm abbia individuato delle connessioni. Fiorito viene interrogato per reato connesso come testimone.

Marco Staffiero