Ore 23.45: il Faro on line finisce sotto attacco

23 ottobre 2012 | 00:27
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Ore 23.45: il Faro on line finisce sotto attacco

Un hacker sedicente marocchino ha mandato in tilt per un po’ il nostro portale. Ma non è stato un attentato alla libertà di stampa, anche se…

Il Faro on line – I “navigatori della notte” se ne saranno accorti, per tutti gli altri la storia la raccontiamo noi. Poco prima della mezzanotte siamo stati vittime di un pesante attacco hacker, proveniente (a leggere i messaggi dello stesso “pirata”, ma è tutto da dimostrare…) dal Marocco. Per un po’ il sito è andato in tilt, sono sparite le pagine di cronaca, i video, persino la home page è stata occupata dall’hacker. D’altronde non è la prima volta che ciò accade, durante l’anno siamo spesso oggetto di tentativi di incursione. Ma quello di stanotte è stato un attacco più pesante degli altri, riconducibile a un’analoga incursione di qualche anno fa. 

Sarebbe facile per noi gridare ora all’attacco alla libera informazione, chiamare a raccolta i cittadini trincerandoci dietro al concetto di attentato alla libertà di stampa e gridare che “a qualcuno diamo fastidio”; probabilmente raccoglieremmo fiumi di solidarietà dalla gente (che – devo dire – ci sta sempre vicina) e magari qualche comunicato di istituzionale solidarietà dai politici (che invece ci stanno spesso lontani, non tutti per la verità).

Ma non crediamo davvero sia stato un attacco mirato a darci fastidio, e non vogliamo nemmeno pensare sia stato un avvertimento. Siamo nel web, dove si naviga; e siamo un giornale di località marine. Sappiamo bene che per mare (anche quello virtuale) è inevitabile incontrare qualche pericolo. Piuttosto il grado di fastidio che il “potere” ha verso di noi lo abbiamo toccato con mano quando pochi giorni fa abbiamo vinto il Festival nazionale dei quotidiani locali on line; primi in Italia, premiati come “Miglior progetto editoriale dell’anno”. Eppure sul Faro non è uscita una riga di complimenti da parte delle Istituzioni, e mica perché siamo così umili e riservati… Solamente perché non hanno ritenuto di fare alcun comunicato. 

No, l’attacco di questo hacker non è opera di qualcuno che vuol farci tacere, ma c’è da credere che qualche bottiglia di spumante sia stata stappata alla notizia dell’incursione; magari proprio quella bottiglia che, in teoria, avrebbe potuto essere utilizzata per festeggiare la vittoria di una realtà nata a Fiumicino e che ha conquistato – con la professionalità – un posto rilevante a livello nazionale. Non fa nulla: l’attacco dell’hacker internazionale questa volta lo abbiamo respinto (grazie al nostro ghostbuster, troppo riservato per accettare complimenti sul giornale con nome e cognome), e continuiamo ad andare avanti con la forza che tutta la gente (con le mail, con gli sms, con i social network e ovviamente di persona) ci riesce costantemente a dare. C’eravamo, ci siamo e ci saremo. Chi ci vuol male… se ne faccia una ragione. 
Angelo Perfetti