Regione, indagato l’ufficio di Presidenza

29 ottobre 2012 | 16:26
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Regione, indagato l’ufficio di Presidenza

Il Faro on line – La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati i sei membri dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio. L’organismo, presieduto dal presidente dell’Assemblea Mario Abbruzzese, è composto dai due vice presidenti Raffaele D’Ambrosio (Udc) e Bruno Astorre (Pd), e dai tre consiglieri segretari Gianfranco Gatti (Lista Renata Polverini), Isabella Rauti (Pdl) e Claudio Bucci (Idv). Isabella Rauti è la moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno. L’accusa è concorso in abuso d’ufficio e riguarda la proroga deliberata dall’ufficio di presidenza dell’ex segretario generale del Consiglio regionale Nazzareno Cecinelli, che sarebbe dovuto andare in pensione; dimissioni giunte poi il 28 settembre scorso. Secondo il pm Alberto Pioletti, il 28 marzo di quest’anno l’ufficio di presidenza ha deliberato la nomina di Cecinelli in violazione delle disposizioni legislative sull’affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato. Il Nucleo tributario avrebbe già acquisito le delibere relative al segretario generale. L’episodio nel quale sono coinvolti è relativo al 28 marzo 2012, quando Cecinelli ha ricevuto l’ultima proroga dell’incarico.

L’inchiesta è nata da un accertamento del Nucleo tributario della Guardia di finanza. Anche la Corte dei conti ha avviato un’inchiesta contabile dopo aver ricevuto una segnalazione dalla Procura. Per quanto riguarda la data delle elezioni, dopo oltre un mese dalle dimissioni della Polverini alla guida della Regione, rimane ancora incerta. Nella seduta del 26 ottobre del Consiglio dei ministri è stato espresso “l’auspicio” che la data delle elezioni per il Consiglio regionale del Lazio “sia fissata dal presidente della Regione al più presto, in armonia con il parere espresso dall’Avvocatura Generale dello Stato: 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio”. Dal governo è giunto, quindi, un nuovo messaggio diretto al governatore del Lazio Renata Polverini perché si sciolgano i dubbi sul futuro assetto dell’assemblea legislativa laziale permettendo quindi di poter andare “al più presto al voto”.

Non solo, il governo insiste che la data dei 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio – che risale al 28 settembre 2012 – resta quella corretta. Sta diventando una guerra di nervi: da un lato il governatore immobile sulle sue posizioni, dall’altro l’esecutivo che, per l’ennesima volta, ribadisce “l’auspicio” di andare al voto. Seppur trattandosi di una speranza vanno notate due questioni che potrebbero avere, in futuro, un particolare peso negli equilibri tra Palazzo Chigi e Regione Lazio. Il governo resta fermo al parere dell’avvocatura che dice, che entro il 90 giorni, quindi il 27 dicembre, si dovrà andare al voto. Magari ci si potrà “allungare” a gennaio, magari nei primi 15 giorni del nuovo anno, ma no ai tempi più lunghi a cui starebbe pensando secondo alcune indiscrezioni Renata Polverini, cioè fine gennaio, prima metà di febbraio.
Marco Staffiero