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Il Faro on line – Ancora una prova modesta di una Lazio in formazione rimaneggiata. Senza Ledesma ed Hernanes, Pektovic ridisegnava la squadra con una formazione a due punte, con Rocchi insieme al panzer Klose. Ma la partita è stata tutta del Torino, che con un camaleontico 4-2-4, dettava il gioco. Al 10’ sugli sviluppi di un corner passava con Glik che lasciato solo nel cuore dell’area staccava indisturbato e metteva in porta.
La reazione della squadra capitolina era piuttosto sterile e sfociava in un’occasione non sfruttata da Mauri e in un tiro del fulmineo Candreva. Sul finire di tempo il Torino sprecava la palla del raddoppio con Cerci che non capitalizzava un errore della retroguardia biancoceleste. La ripresa consegnava una Lazio più vigorosa. La maggiore spinta conduceva al pareggio con Mauri che piazzava a fil di palo un sinistro chirurgico, sul quale Gillet non poteva arrivare. Poi diversi capovolgimenti di fronte, ma il terreno pesante non consentiva azioni efficaci. Il Toro arrivava stanco e la Lazio non trovava la palla giusta per vincere.
Questa volta non è stato l’arbitro ad aver fermato la Lazio. Forse Giannoccaro ha tollerato oltre misura le energiche entrate dei difensori granata senza esibire i meritati cartellini. Ma la formazione di casa ha dimostrato un calo fisico e mentale che solo un mese fa era impensabile. E’ evidente che i problemi non sono solo sul campo ma anche fuori. L’ennesima esclusione di Zarate e i mancati reintegri dei fuori rosa Matuzalem e Diakitè pongono dei dubbi sulla qualità della rosa. A gennaio il presidente Lotito dovrà intervenire con acquisti di livello per rinforzare almeno le seconde linee. E il derby è alle porte.
Alessandro Brandi