Province, al via il riordino

31 ottobre 2012 | 18:40
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Province, al via il riordino

Il Faro on line – Via libera al taglio delle province. Il decreto legge di riforma è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Da 86 gli enti scendono a 51 e nel Lazio da 5 a tre: Roma, che sarà città metropolitana, e poi Viterbo-Rieti e Latina-Frosinone. Un provvedimento che andrà completamente a regime nel gennaio del 2014, ma che avrà effetti quasi immediati: a partire dal prossimo gennaio verranno meno le giunte, con la possibilità, per i presidenti, di delegare l’esercizio di funzioni a non più di tre consiglieri provinciali. Per quanto riguarda il numero, per il momento il ministro della Pubblica amministrazione, Patroni Griffi si è espresso solo su quelle delle regioni a statuto ordinario, informando che queste passeranno da 86 a 51, mentre le decisioni sulle province delle Regioni a statuto speciale arriveranno tra qualche tempo, vista la possibilità di ulteriori sei mesi di esame.

“In alcuni casi dubbi – ha spiegato Patroni Griffi – abbiamo cercato di tenere contro della realtà territoriale precedente alla creazione di nuove province negli ultimi anni”. Interpellato sui ricorsi, il ministro ha fatto sapere che anche questo provvedimento, come tutti, è sottoposto a sindacato giudiziario, ma ha aggiunto che “il governo andrà avanti col suo timing”. Sempre dal primo gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto. Il decreto legge ridisegna la mappa delle Province, ridotte da 86 a 51 tenendo conto di due criteri: un numero minimo di 350mila abitanti e un’estensione territoriale non superiore ai 2.500 km quadrati. Nascono ufficialmente 10 Città Metropolitane italiane, comprese nel totale di 51 (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria), e si chiude così la fase di riforma introdotta con l’articolo 17 della manovra di Natale 2011, approvato definitivamente il 7 agosto scorso con il dl 95.

Per assicurare l’effettività del riordino posto in essere, senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il Governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta. Resta fermo il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. Resta altresì ferma l’abolizione degli assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo. Il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile etc etc) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto dimezzati. Al termine di questo processo sarà possibile calcolare gli effettivi risparmi che comporterà l’intera riforma. “Le elezioni dei nuovi organi – ha fatto sapere Patroni Griffi – sono previste per novembre 2013”.