A Roma la Conferenza internazionale. Tra i presenti anche i delegati Unicef di Civitavecchia
Il Faro on line ā SƬ ĆØ tenuta mercoledƬ 24 ottobre a Roma la Conferenza internazionale āCombattere la discriminazione e favorire lāinclusione sociale nelle cittĆ : promuovere il cambiamento attraverso la cooperazione e la creazione delle retiā, nel corso della quale sono stati illustrati i risultati del progetto āDICI ā La discriminazione nelle cittĆ : raggiungere il cambiamento attraverso la cooperazioneā.
DICI eā un progetto transnazionale, co-finanziato dalla Commissione Europea e realizzato in Italia e Germania con lāobiettivo di promuovere il dialogo e la condivisione delle informazioni nelle cittĆ e tra le cittaā, valorizzando il ruolo dei Comuni, mettendo in evidenza le buone pratiche adottate nella lotta contro la discriminazione in ambito urbano, mirando ad accrescere la consapevolezza sul tema della discriminazione con Ā lāobiettivo finale di proporre nuovi approcci a livello locale per combattere efficacemente la discriminazione su base etnica, razziale o nazionale.
Il progetto ha coinvolto otto cittĆ italiane (Torino, Padova, Prato e Ragusa) e quattro tedesche (Colonia, Lipsia, Wuppertal e Potsdam) ed ĆØ stato coordinato da Cittalia, la Fondazione di ricerche dellāANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
I relatori hanno illustrato le similitudini e le differenze riscontrate tra le cittĆ che hanno partecipato al progetto: quel che ĆØ emerso rispetto al panorama italiano ĆØ che nelle strategie di contrasto alle discriminazioni lāapporto del Terzo Settore ĆØ fondamentale per le Amministrazioni comunali; il Terzo Settore ĆØ generalmente piĆ¹ emancipato rispetto a questāultime che invece sembrano restie a riconoscere lāesistenza e lāentitĆ dei fenomeni discriminatori sul territorio locale.
Tra i passi che i Comuni dovrebbero intraprendere nellāelaborare strategie di contrasto alle discriminazioni, citiamo i seguenti:
1. rendere visibile lāinvisibile, parlando della discriminazione e offrendo spazi di confronto tra āvittime e carneficiā
2. creare spazi per le denunce e provvedere alla raccolta dei dati e al monitoraggio del fenomeno
3. utilizzare un approccio integrato alla tematica e investire sullāimportanza di lavorare in rete, soprattutto con il Terzo Settore e coinvolgendo le associazioni di immigrati
4. riconoscere che le discriminazioni comportano delle responsabilitĆ di cui ciascuno deve farsi carico; tutti hanno il proprio ruolo nel contrastarle (āempowermentā della popolazione)Dalla Conferenza ĆØ inoltre emerso come la cittadinanza sia la premessa per lāesercizio dei diritti fondamentali della persona e di conseguenza sia uno dei presupposti per prevenirne la discriminazione.
In Germania, paese virtuoso in questāambito, Ā ĆØ cittadino chiunque nasca sul suolo tedesco da genitori stranieri purchĆ© almeno uno dei genitori risieda legalmente e abitualmente nel Paese e goda del permesso di soggiorno a tempo indeterminato.
Il Comitato italiano per lāUNICEF attraverso la Campagna IO COME TU promuove lāeguaglianza dei diritti di tutti i minorenni che si trovano sul territorio italiano ed il dialogo sul diritto di cittadinanza: il diffondersi di iniziative come lāattribuzione della cittadinanza onoraria ai figli di immigrati che sono nati e/o che vivono sul territorio locale ĆØ certamente il segnale che la societĆ ĆØ pronta per una riforma della Legge 91/1992 che Ā faciliti lāacquisizione della cittadinanza italiana per le Seconde generazioni.