Picchetti con militari per gioco, armi finte e ordini approssimativi. Non è così che si onorano i Caduti delle Forze Armate
Il Faro on line – Mai prima d’ora una commemorazione istituzionale per rendere Onore ai Caduti di tutte le guerre, si era tramutata in carnevalata. Pochissimo il pubblico. Presenti piccole rappresentanze di militari delle caserme di zona, della capitaneria di porto di Fiumicino, della guardia di Finanza, ma soprattutto quelli dei carabinieri quarto corpo d’armata della Repubblica Italiana che come gli altri hanno combattuto gloriosamente su tutti i fronti ed in tutti i teatri di guerra del mondo per la grandezza dell’Italia e della democrazia.
Seguire un picchetto carnevalesco con a capo un adepto che fungeva da portabandiera, un picchetto composto da bambini e adulti che vestiti mascherati giocano alla guerra finta, organizzati in maniera approssimativa nella sfilata che va dalla chiesa dove si è tenuta la cerimonia religiosa al monumento dei caduti di tutte le guerre per depositare dopo gli onori e l’appello degli stessi caduti la corona dall’oro. Nulla da dire sulla loro buona fede, sul loro voler evidentemente testimoniare vicinanza alle Forze Aarmate. Ma una commemorazione di chi h dato la vita per la Patria non è un gioco… Dietro c’è Sotira, Sangue, Morte. La vita di un popolo, che non può essere trattata come un videogames.
Davanti al monumento mentre due giovani agenti della polizia municipale deponevano una corona d’alloro, il carnevalesco “picchetto d’onore” al presentat’arm dato da uno di loro, presentavano le finte armi facendo scattare sugli attenti anche i militari veri. Mai fino ad oggi una commemorazione come quella del quattro novembre l’amministrazione comunale l’ha fatta cadere così in basso. Mai una cerimonia istituzionale non aveva visto la presenza di un qualche combattente dell’ultima guerra (e grazie a Dio ce ne sono ancora, dei sopravvissuti nello scontro aereonavale di Capo Matapan dove persero la vita in tre minuti le perdite furono un aereosilurante, 3 incrociatori affondati (Fiume Pola e Zara, 2 cacciatorpediniere affondati, 1 nave da battaglia danneggiata (Nave Trieste) 2.331 morti, 1.163 prigionieri tra cui il reduce della Nuova Florida) o militari che mostravano le vere e sudate decorazioni ricevute per aver partecipato a missioni in zone di guerra nei tanti paesi ove i reparti Italiani si sono fatti e continuano a farsi Onore, non ultimo il triste teatro dell’Afghanistan che è costato all’Italia ben cinquantadue morti, e che dire di caduti di Nassiriya o di quelli della guerra della prima e seconda guerra del Golfo (ad Ardea vive un alto ufficiale pluridecorato che ha preso parte alla prima guerra del Golfo, e che se pur catturato insieme al suo comandante ha mantenuto alto l’Onore dell’Italia) o di altre guerre come quella di Balcani. Nessuno dei militari presenti mostrava alcuna decorazione.
Sicuramente qualcuno dovrà delle spiegazioni, non sono escluse interrogazioni al Ministro della Difesa e spiegazioni ai vari Comandi generali. Inutile riportare i commenti dei pochi cittadini presenti che si sono tenuti tra l’altro lontani dal centro della cerimonia, una cerimonia alla quale forse al rientro dalla convalescenza il sindaco Luca Di Fiori vorrà porre rimedio. Per dovere di cronaca, va detto che era presente anche l’ex sindaco Eufemi, che al telefono ci ha solo detto “No comment, io sono venuto pr il rispetto delle istituzioni e di un paese che ho avuto l’onore di rappresentare come primo cittadino”.
Luigi Centore