Ludovici: “L’emergenza? Era già tutto scritto”

4 novembre 2012 | 15:00
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Ludovici: “L’emergenza? Era già tutto scritto”

Un’interrogazione datata 20 agosto prefigurava i rischi poi tramutatisi in realtà

Il Faro on line – Dopo gli allagamenti dei giorni scorsi arrivano i commenti del consigliere del Pd Stefano Ludovici il quale ci tiene a precisare che quanto è accaduto era stato preannunciato da una sua interrogazione presentata al protocollo generale il 20 agosto 2012. Ludovici scrive al sindaco ed all’allora assessore all’ambiente, oggi la giunta non è in essere in quanto gli assessori sono stati tutti revocati: “Al sindaco del comune di Ardea Luca Di Fiori, all’assessore Ambiente Nicola Petricca Oggetto: Deflusso delle acque piovane. Interrogazione.  Rilevato che sempre più spesso le abbondanti precipitazioni meteoriche e le difficoltà di un regolare deflusso e contenimento delle acque piovane creano pericolo per l’incolumità delle persone.

Considerando che in molte situazioni i fossetti e i canali di raccolta e di smaltimento delle acque piovane hanno sezioni che sono state ridotte ad opera di privati senza aver chiesto e ottenuto autorizzazioni e nulla osta. Verificato lo stato di totale o parziale abbandono in cui si trovano molti fossi e canali della rete scolante del territorio comunale che comportano una conseguente difficoltà di deflusso delle acque ed aumento dei rischi di esondazione dei corsi d’acqua. Visto l’intervento effettuato sul fosso dell’incastro a cura della bonifica che ha  ristretto notevolmente l’alveo del canale accumulando terra sui lati dello stesso e così ostacolando il deflusso delle acque. Visto l’avvicinarsi dell’autunno e delle abbondanti piogge. Si chiede a questa amministrazione di attivare gli uffici preposti ambiente e vigili urbani di verificare quanto esposto  il consigliere comunale Stefano Ludovici”.

L’interrogazione ha centrato il problema lavori effettuati senza permessi lungo i fossi, recinzioni sull’argine dei fiumi che non consentono se non demoliti il passaggio agli escavatori della bonifica di Pratica di Mare. Forse si  fosse corso prima ai ripari la popolazione non avrebbe dovuto subire danni e sfollamenti e se non ci sono state vittime si deve alla prontezza dei soccorsi in primis le associazioni di protezione civile Airone e Nereo che si sono distinte in modo particolare non soltanto tutta la notte insieme alle squadre dei vigili del fuoco e carabinieri, ma hanno continuato a prestare soccorso anche durante tutto il giorno successivo riscuotendo il plauso dell’intera popolazione. Del resto lo stesso sindaco durante una sua ispezione il giorno dopo l’allagamento  nelle zone alluvionate ha avuto modo di constatare impedimenti in muratura tanto da fargli esclamare che non appena l’ufficio tecnico comunale riprenderà a funzionare verranno emesse ordinanze di demolizione lungo i fossi onde permettere alla bonifica di ripulirli.
Luigi Centore