Canoni demaniali a Focene, la storia infinita

5 novembre 2012 | 03:38
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Canoni demaniali a Focene, la storia infinita

Il sindaco il 30 ottobre ha scritto al Ministero per aprire un tavolo di confronto. Ma la delibera 64/2011 è ancora lì. I dubbi e le speranze (rimbalzate sui social network) del Nuovo Comitato Cittadino e del suo presidente Massimiliano Chiodi
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Il Faro on line – Il caso del riposizionamento della linea di demarcazione del demanio marittimo, che prevede all’interno l’inserimento di una fascia edificata di oltre 500 unità tra viale di Focene e via delle Carenarie, è tuttaltro che risolto. Un primo atto formale è stato fatto dall’amministrazione comunale, ed è una lettera che il sindaco Canapini ha inviato il 30 ottobre 2012 al Ministero delle Infrastrutture e alla Capitaneria nella quale il Comune afferma che “a seguito di verifice a campione fatte dagli uffici”, si evidenzia che “all’interno della Divisione Demaniale Marittima individuata  dalla cartografia SID ricadono immobili che da visure effettuate presso l’Agenzia delle Entrate risulterebbero intestati a soggetti privati”. Pertanto l’Amministrazione chiede “di voler programmare uno o più incontri per approfondire e definire la questione”. Com’è facilmente comprensibile è un primo passo, ben lungi dall’essere la soluzione del problema. Significa mettere sul tavolo della discussione il caso-Focene, ma non vuol dire aver superato la criticità.

Dunque è solo il primo passo per un’eventuale soluzione, e non è il passo chiesto dai cittadini, ossia l’annulamento della famigerata delibera che di fatto sposta l’asset territoriale. Questa storia evidenzia ancora una volta alcuni limiti dell’amministrazione comunale.Da una parte la mancanza di trasparenza. La delibera, infatti, andava spedita alla Regione per l’approvazione dell’ente superiore, doveva poi tornare al comune per le controdeduzioni. A quel punto doveva essere rivista dalla Commssione e dal Consiglio. E infatti è ancora in Cmmissione ambiente per lo studio. Peccato che il consigliere Calicchio abbia dovuto chiedere espressamente le cartografie (“proprio perchè non avevo chiaro il percorso della delibera di cui non mi fidavo già prima”, spiega)  perché queste non sono mai state allegate ai documenti che vengono dati ai consiglieri per lo studio preliminare al Consiglio.Dall’altra il pressappochismo di molti consiglieri che votano senza sapere bene cosa stiano votando. 

“Riguardo alla riperimetrazione del Sid del ministero e la votazione della delibera comunale 64/2011 il Nuovo comitato cittadino Focene non ne vuole sentire di rassicurazioni e dichiarazioni a mezzo stampa da parte dell’amministrazione comunale”, dichiara il presidente dell’associazione, Massimiliano Chiodi: “Rimane infatti il fatto gravissimo che l’amministrazione abbia votato una delibera senza essersi accertata degli effetti che questa può provocare. Il pressappochismo con cui si è arrivati alla votazione – ha detto Chiodi in un comunicato ufficiale appena pochi giorni fa – è quasi incredibile: pertanto siamo pronti alle barricate se questa amministrazione non porrà immediatamente rimedio a tutta questa assurda vicenda. E non solo rivedendo e rivotando la delibera in questione”, sottolinea l’esponente del direttivo. “Pretendiamo dal nostro sindaco le garanzie necessarie per tutti quei residenti coinvolti, che legalmente rappresenta, in tutte le sedi. E inoltre dovrà difenderli anche nei confronti dell’attacco da parte del agenzia del demanio”.

La delibera è pubblica da dicembre sul sito del Comune. Tranne Calicchio (in seconda battuta) non se ne sono accorti né i consiglieri né ovviamente i cittadini. D’altra parte se le delibere arrivano non corredate da cartografie da studiare qualche giorno prima del voto, e soprattutto se alla maggioranza dei consiglieri comunali importa di conoscere solo alcuni dei punti in discussione (nel caso specifico: l’assegnazione delle aree per i chioschi sul lungomare) e non il resto, non si va da nessuna parte. In questo caso sembrerebbe che si tratti di un mero errore di cartografia, ma resta il fatto che se l’errore avesse interessato i chioschi sarebbe certamente saltato fuori prima. E comunque è ancora una vicenda piena di “se” e di “ma”. Le conseguenze? Potrebbero essere molto pesanti – ha informato lo stesso presiddnte Chiodi tramite i social network – e anche se il presidente della commissione a specificato che il problema è in via di risoluzione io finche non vedo una nuova delibera che derubrica l altra non mi fermo e portero la questione in ogni sede”.

Vale la pena ricordare che già nei primi mesi del 2012 si creò il problema della linea di demarcazione demaniale. Una diversa interpretazione, trascinata nel corso degli anni, in materia dei canoni demaniali marittimi, aveva indotto problematiche di varia natura, causato differenti aumenti di pagamento e, caso per caso, anche l’avvio di pratiche di decadenza della concessione per qualche imprenditore balneare. 

Più grave il problema che si creò in via della Pesca. Lì intere zone risultarono dall’oggi al domani sotto l’egida dell’Autorità portuale, che invio astronomiche cartelle di pagamento esattoriale. A seguito di approfondimenti tecnici e documentali, poi, si appurò che il limite delle aree demaniali marittime si discostava in parte da quello fino a quel momento considerato. “Infatti – fu detto – l’esatto confine individuato, parte da via Torre Clementina, corre lungo via Carloforte, rientra in via Foce Micina fino a via della Pesca per poi tornare a coincidere con il precedente verso nord. Alla luce di questa novità per molti cittadini venne riconosciuto il diritto di proprietà e quindi la nullità di atti ingiuntivi di pagamento di canoni demaniali. Naturalmente il Comune e l’Autorità Portuale comunicarono all’Agenzia del Demanio, affinché ne prendesse atto, la variazione riscontrata. Poi gli Uffici Tecnici Comunali e dell’Autorità Portuale avviarono l’istruttoria delle istanze di condono edilizio relative ad immobili che con certezza ricadevano nel sedime dell’Authority. Inoltre, ai fini del pagamento dei canoni concessori arretrati, fu presentata una relazione al Comitato Portuale, affinché questo, considerata la natura non speculativa delle occupazioni e la condizione sociale dei residenti, autorizzasse modalità di pagamento facilitate. Ora tocca a Focene. Che non abbasserà la guardia fino a che tutto non sarà risolto.
Angelo Perfetti