Il Faro on line – “Questa assemblea elettiva cade in un momento molto delicato, ma gli interventi dei rappresentanti delle diverse associazioni hanno dimostrato che c’è lo spirito giusto per portare avanti anche per i prossimi tre anni nel Lazio le istanze del mondo della disabilità”. Lo ha dichiarato Guido Trinchieri, a margine della seduta della ‘Consulta regionale per i problemi dell’handicap e della disabilità’ che oggi lo ha rieletto presidente dell’organismo regionale, come si legge in una nota dell’Assessorato Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio. La Consulta è un organo statuario della Regione Lazio, istituita con legge regionale n. 36 del 2003. È formata dai rappresentanti di sessantuno associazioni che operano a vario titolo in favore delle persone con disabilità e delle famiglie che ne hanno cura. Tra i suoi compiti in tema di disabilità: esprime il proprio parere sui programmi e sulle politiche regionali; formula proposte di interventi che favoriscano l’integrazione sociale; promuove la divulgazione di informazioni; formula proposte di attività di studio e ricerca.
“A causa della riduzione dei fondi statali gli ultimi anni sono stati sempre più complicati – ha aggiunto Trinchieri – ma abbiamo trovato nell’assessore Forte un interlocutore presente, con il quale abbiamo cercato di tutelare il diritto all’assistenza dei disabili. Molte sono le iniziative messe in campo, sulle quali mi auguro ci possa essere una continuità anche con la prossima amministrazione regionale. In particolare, mi auguro che si possa portare a compimento quell’impostazione innovativa, non solo per il Lazio, che si è data sulla questione del dopo di noi con la costituzione di una fondazione regionale. Come Consulta faremo in modo che i lavori vengano portati avanti, – ha concluso – per non dover ricominciare da zero e disperdere il buon lavoro che abbiamo fatto in questi mesi su una delle questioni che sta maggiormente a cuore alle famiglie delle persone con disabilità”. Oltre al nuovo presidente, la Consulta ha eletto anche i rappresentanti del direttivo che sono: Italo Aquilani dell’Anmic, Dino Barlaam dell’Avi, Francesco Bellafemmina dell’associazione Aniep, Anna Canali dell’associazione Cieli Azzurri, Giampiero Castrignano dell’associazione Via Libera, Mario Chinca dell’associazione Malati di reni, Alessandra Colonna della Leg Argo, Fosco Fochetti dell’Anmil, Lucia Rita Gregori dell’associazione Insieme oltre il muro, Sabina Mattarrese dell’associazione Arpa, Donatella Palumbo dell’Anffas Roma Onlus, Carlo Rampioni dell’Aipd, Roberto Romeo dell’Anglat, Anita Ventura dell’Uic.
“Faccio i miei auguri a Trinchieri, riconfermato presidente della Consulta regionale sulla disabilità – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, a margine della seduta della Consulta regionale -. In questi anni – ha aggiunto Forte – abbiamo lavorato con la Consulta a stretto contatto, sin dalla fase di predisposizione degli atti programmatici. Perché il contributo delle associazioni è indispensabile per mettere in campo risposte appropriate, che siano il frutto dell’analisi dei bisogni”. “Si è trattato di un lavoro con il quale anche sul tema della disabilità, così come sui diversi ambiti dell’intervento sociale – ha continuato Forte – abbiamo cercato di dare sistematicità agli interventi. Un lavoro che, nonostante l’azzeramento delle risorse statali sul sociale, non ci ha permesso solo, ad esempio, di garantire risorse importanti come quelle per il trasporto dei disabili e i soggiorni estivi o di aumentarle come nel caso dei prodotti aproteici per i malati di reni cronici. Ma ci ha condotti anche a formulare per la prima volta un Piano regionale sull’Alzheimer e a investire sull’innovazione, come nel caso dell’Osservatorio del Policlinico Umberto I sulla sclerosi multipla per validare il metodo Zamboni, così come sull’assistenza domiciliare per le persone che soffrono di tumori del sangue. Una serie di investimenti sul sociale che, secondo il modello dell’integrazione, – ha concluso Forte – consentono di ridurre la spesa sanitaria e garantire risposte più appropriate”.