I vini pontini volano in Norvegia

Il Faro on line – Il buon vino pontino ha annaffiato e riscaldato la tavola norvegese. Tutto grazie alla disponibilità di Antonio Santarelli della nota azienda vinicola Casale del Giglio, già presente da tempo sul mercato norvegese, che ha voluto far degustare quattro vini prodotti in provincia di Latina a circa 70 persone presso il ristorante galleria d’arte Odonata a Oslo-Fornebu. La serata è stata presentata da Holger e Mette Gulbrandsen con la collaborazione di Ivana e Massimo Masci dell’enoteca St.Patrick del centro storico alto di Terracina; per loro è stata la settima volta che hanno avuto la possibilità di proporre i vini, e anche la cultura culinaria di Terracina, a costo zero in Norvegia. Tutto questo perchè sono numerosi i norvegesi che hanno comperato degli appartamenti nella parte alta di Terracina, dove trascorrono spesso le loro vacanze. Inutile dire che sia i piatti cucinati sia i vini targati Casal del Gigliohanno riscosso enorme successo tra i commensali di Oslo. Ai fornelli c’ha pensato lo chef Tommy dell’ Odonata che si trova nel vecchio aereoporto di Oslo.

“Noi abbiamo fatto degustare i vini grazie anche alla responsabile per l’estero di Casale del Giglio Elsa Ricchi che si è prodigata senza risparmio. – raccontano Ivana e Massimo Masci – La cena era composta da risotto con asparagi con bocconcini di pesce alla griglia abbinato al Satrico fatto con uve Chardonnay, Sauvignon e Trebbiano giallo; filetto di tonno alla griglia con salsa di peperoni e patate al forno, abbinato allo Shiraz; agnello delle montagne dei fiordi, stufato con rape rosse e piselli al bacon, abbinato al Mater Matuta fatto con uve Shiraz e Petit Verdot. Questo vino è la massima espressione dell’azienda e ogni anno riceve il massimo riconoscimento di valutazione nelle guide. – aggiungono i proprietari dell’enoteca St.Patrick – Gran finale con Taleggio abbinato con un vino dolce Aprhrodisium. Inutile dire che i norvegesi hanno più che gradito, innamorandosi un pizzico, anzi, una goccia di più della terra pontina.
Rita Recchia