Buone Feste da… Luigi Satta

10 dicembre 2012 | 00:01
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Buone Feste da… Luigi Satta

Gli auguri alla città e i propositi per il 2013 del leader della lista civica “Noi Insieme”

Auguri, auguri, auguri, auguri. Voglio augurare a tutti i concittadini che votano e voteranno, centrodestra centrosinistra e mondo civico, e a tutti i loro rappresentanti, un sincero augurio per un vero rinnovamento della politica, a tutti i livelli, che sappia dare le risposte concrete che la città attende.

Certo ci aspettano periodi difficili, ma voglio lanciare subito un accorato appello alla gente, soprattutto ai giovani sfiduciati,dai politici e dalla politica: dobbiamo essere ottimisti e combattere uniti per riconquistare il nostro patrimonio culturale, che non abbiamo perso, ma che è stato depositato nelle cantine di una vecchia politica che non ha saputo o non ha potuto dare risposte ai problemi di una città – diciamolo – troppo paesana e poco europea.

Chiediamo a tutti quei giovani che hanno perso la speranza, di riavvicinarsi alla politica – nel senso proprio del termine, di servizio alla collettività – magari con comitati, associazioni e perchè no anche con liste civiche; il lavoro sarà duro, ma bisogna crederci, avere fiducia e iniziare insieme un percorso per obiettivo comune.

Fare gli auguri di Buon anno vuol dire guardare al 2013. Il primo pensiero nella prossima legislatura va dunque ai giovani, che stanno perdendo qualsiasi speranza di trovare un posto di lavoro perchè dopo un diploma o una laurea trovano solo il buio a causa di una politica nazionale disattenta; una politica che non è riuscita a indirizzare i giovani verso possibili impieghi in un nuovo mondo lavorativo evitando che questi ragazzi fossero arruolati tra le fila della disoccupazione o del precariato pesando sui bilanci di famiglie già in forte crisi.

Ho creduto molto al progetto del porto turistico, sono sempre stato favorevole a qualsiasi iniziativa orientata verso una possibilità di lavoro; in tutti questi anni ho visto il nostro mare abbandonato da chi ha pensato di salvaguardare la salute pubblica soltanto apponendo divieti di balneazione, senza però mai mettere in moto una giusta azione cercando  i responsabili di quell’inquinamento (e mi riferisco in partivcolar modo a chi ha le competenze sul fiume Tevere, unico vero responsabile dell’inquinamento delle  acque). Non  mi sento un irresponsabile ad aver creduto fermamente alla realizzazione di un approdo turistico, specialmente in un momento di grave crisi occupazionale del settore cantieristico; sapevo che quella scelta avrebbe visto la realizzazione del nuovo ponte 2 Giugno e interventi della viabilità all’Isola Sacra.
E anche se la realizzazione di questa infrastruttura prevedeva una diminuizione di una spiaggia già martoriata dai divieti di balneazione a causa – lo ripeto – dell’inquinamento che il Tevere ci regala da decenni e decenni (senza che la politica di destra e sinistra abbia mai mosso un dito su divieti che sono stati apposti negli anni ’70, senza che nessuno abbia mai protestato per tale disastro ecologico che ci umilia come cittadini di Fiumicino e come italiani. di contro prevedeva uno sviluppo occupazionale importante per l’intera città.

Ampliamento aeroporto: non voglio esimermi a parlarne e mi assumo tutte le responsabilità dei miei pensieri. La materia è scottante in periodo pre-elettorale ma è importante che si esca allo scoperto e sono sicuro che le persone intelligenti capiranno che dire sempre “No” non risolve il problema. Bisogna aver il coraggio ad affrontarlo. Ecco che la mia posizione personale è dunque quella non di contrarietà assoluta senza prima un’attenta analisi tecnica delle strutture esistenti. Bisogna capire prima di tutto come funziona l’esistente, se sia efficiente rispetto allo standard degli altri aeroporti europei che oggi hanno meno piste e meno lunghe ma con un potenziale passeggeri superiore al Leonardo da Vinci. Allora è logico che dobbiamo interrogare chi ha la competenza tecnica che soddisfi tali domande, magari cercando di convincerci che un maggior inquinamento compensi con nuovi posti di lavoro; su questo quesito penso che i cittadini debbano poter esprimersi con l’unico strumento a disposizione, e cioè un “referendum”.

Un ultimo pensiero va al mercato immobiliare che è in crisi e si sta inflazionando a causa di un’offerta superiore alla domanda; giustamente le imprese continuano a fare impresa, anche investendo avendo piena coscienza di una crisi della quale conosciamo l’inizio ma non la fine. Tanti problemi, dunque, ma anche tante speranze. E la possibilità di cambiare. Allafine è questo l’augurio per il 2013: avere la forza di cambiare per il meglio.
Luigi Satta