Fiumicino, un anno tutto nel nome

31 dicembre 2012 | 04:00
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Fiumicino, un anno tutto nel nome

Passatempo di fine 2012 con l’acronimo della città. Ma i problemi esistenti… non sono un gioco

Il Faro on line – Siamo alla fine dell’anno, e vorrei evitare il pistolotto “stile sermone” che di solito alla fine dell’anno si fa per bacchettare chi non ha fatto – secondo il nostro punto di vista – il proprio dovere. Da evitare anche gli auguri per un “fantastico” 2013 perché non è della fantasia che abbiamo bisogno ma di cose concrete. Faccio a meno anche dello stucchevole e già visto mille volte elenco di ciò che è accaduto, consapevole che le ferite restano ben visibili perché lasciano segni, e dunque non c’è bisogno (anzi, per l’ultimo dell’anno è meglio farne a meno…) di ricordarle; e che – a livello territoriale, ci sono ancora tante ferite non rimarginate, dal porto turistico ai B4a, solo per fare degli esempi. Ma ragionando su Fiumicino, e ripetendomi tante volte il nome di questa città, mi è venuto in mente che ad ogni lettera poteva corrispondere un pensiero. Senza la spocchia del grillo parlante, ma con la consapevolezza di aver sentito mille volte, nei bar come nei supermercati, in piazza come in redazione, quella singola parola. Che riporta alla mente pensieri, aspirazioni, esigenze. E dunque, lettera per lettera, le ripropongo, spacchettando (nel gergo linguistico si chiama  “acronimo”) proprio la parola che racchiude tutto, e che è anche la prima a iniziare questo gioco di fine anno.

F.I.U.M.I.C.I.N.O., un pensiero per ogni lettera

F come Fiumicino – Una città, mille esigenze diverse. Quartieri nuovi come Parco Leonardo in cerca di un’identità. Che vuol dire per prima cosa servizi, e poi collegamenti. E infine un’offerta culturale degna di questo nome. Zone antiche come Maccarese, e più in generale il nord della provincia, che di identità ne hanno tanta ma che come servizi non sono… secondi a Parco Leonardo. E poi Fiumicino città, la parte centrale, divisa anch’essa dal fiume e troppo spesso abbandonata a se stessa, quasi come all’epoca dell’edificazione selvaggia.
Icome Inerzia – Quella che spesso ha caratterizzato l’operato del Comune, e non solo, che avrebbe potuto intervenire in maniera più incisiva su tanti problemi della città: penso alle discariche abusive, al raddoppio dell’aeroporto, all’allargamento della centrale biogas, ai vincoli imposti sui B4a. Nell’ultimo anno c’è stata un’accelerata, ma tardiva.
Ucome Urne – Il 2013 sarà l’anno delle urne. Votazioni per il Parlamento, per la Regione, la Provincia, la Capitale e per Fiumicino stessa. Sarà il caso di pensarci bene prima di mettere quelle crocette, onde evitare di doversi poi lamentare a posteriori (e a torto, visto che la possibilità di decidere ora è nelle mani di chi vota).
Mcome Monti – Pasqualino Monti, il presidente dell’Autorità portuale. Quello che ha terminato i lavori per l’esondazione su via Torre Clementina liberando parte del territorio dal vincolo idrogeologico, quello che ha dato il via ufficiale alla costruzione del porto commerciale (prevista per la primavera) e il futuro arrivo di navi da crociera. Che ha siglato l’intesa per rifare la passerella sul porto canale e le banchine. Insomma, un’Autorità portuale che in qualche modo si è sdoganata da Civitavecchia. E non è poco.
I come Intolleranza – Troppo spesso i rappresentanti dell’amministrazione comunale, a partire dal sindaco Canapini, e talvolta anche qualcuno dell’opposizione, hanno mostrato fastidio nell’essere oggetto di critiche. Passi se viene fatto contro un giornalista – e segnatamente contro il sottoscritto, che tutto sommato ha le spalle larghe – ma non va bene se ogni segnalazione dei cittadini (fatta nei modi e nei tempi o da persone non gradite) viene letta come una provocazione se non addirittura come un attacco. La base del dialogo è saper ascoltare, e questo è un “tratto” che in questo anno è mancato spesso. 
C come Comune – Fiumicino era una Circoscrizione di Roma, è voluta diventare un Comune ma è rimasta un paese. La sintesi di molti problemi della città è tutta qui. Troppe volte i problemi non trovano soluzione per l’affacciarsi dei personalismi nella discussione del momento; troppe iniziative non vedono la luce solo perché proposte da “questo” o perché porterebbero giovamento “anche a quello”. Fiumicino non è il centro del mondo, e quest’ultimo sta facendo passi in avanti a ritmi vertiginosi; sarebbe il caso di aprire le finestre (chiamatele pure “menti”, non è sbagliato) e guardare fuori. 
Icome Istruzione – L’istruzione per sua natura è rivolta ai giovani. Va potenziata, anche se su questo fronte va riconosciuto negli anni un certo impegno da parte del Comune. Ma pensare all’istruzione dei giovani sono come “scuola” è un errore strategico. L’istruzione è cultura, e la cultura passa per la musica, la pittura, la danza, il teatro, l’arte in genere. Passa per lo scambio interculturale, per le occasioni di confronto, per i punti di aggregazione. Di tutto ciò a Fiumicino, salvo qualche sporadico intervento fatto per lo più grazie alla buona volontà di associazioni di cittadini, non c’è traccia. Rimediamo nel 2013?!
Ncome Nettezza urbana – “Punto dolens” da qualunque parte lo si guardi. Costa tanto e produce ancora troppo poco in termini di qualità dei servizi. Il territorio è ancora preda delle discariche abusive, e minacciato da possibili arrivi di discariche ufficiali o altre forme di trattamento rifiuti. La differenziata è ben lontana dall’essere una realtà. C’è tanto, ma tanto da fare su questo fronte. 
O come Occupazione – L’ultimo punto è forse il più importante. Una città ricca come Fiumicino non riesce più a sfamare la sua gente, a tenere i posti di lavoro, a produrre economia. L’aeroporto da risorsa è diventato un incubo, con centinaia di persone che in un anno si sono ritrovare senza lavoro, Anche il comparto edilizio, in forte sofferenza, sta iniziando a produrre disoccupati. E il circuito turistico è ancora troppo male organizzato per poter essere la vera alternativa.

Tante altre cose, tanti altri pensieri ci sarebbero stati, ma… sono finite le lettere. E allora, com’è giusto che sia alla fine dell’anno, punto e accapo. Incrociamo le dita, e buon 2013.

Angelo Perfetti

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