Latitante siciliano arrestato mentre passeggia con i cani

1 marzo 2013 | 18:00
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Latitante siciliano arrestato mentre passeggia con i cani

Su di lui pendeva un provvedimento per tentato omicidio perpetrato presso “Le Salzare” a Tor San Lorenzo di Ardea

Il Faro on line – I Carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Anzio nella serata di ieri in pieno centro a Roma hanno arrestato D.C., originario della provincia di Enna e con innumerevoli precedenti penali a carico, in ottemperanza ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Velletri nel mese di novembre 2012 poiché ritenuto responsabile di tentato omicidio. I fatti si sono verificati il 17 novembre all’interno del famigerato complesso residenziale “Le Salzare” dove al termine di una lite sorta per l’utilizzo di un garage due uomini spararono alcuni colpi di pistola all’indirizzo di un cittadino marocchino che, trasportato immediatamente presso l’ospedale di Pomezia, fu successivamente trasferito al San Camillo dove, giudicato in prognosi riservata, fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. I Carabinieri del Nucleo Operativo, grazie ad una fitta attività informativa ed alla testimonianza di alcune persone presenti all’accaduto, identificarono sin da subito i due autori resisi tuttavia irreperibili. Dopo appena tre giorni i Carabinieri riuscirono a rintracciare a Monte Compatri uno dei due responsabili sottoponendolo a fermo di pg di iniziativa mentre il secondo fece perdere le proprie tracce e dichiarato in stato di latitanza dal 14 gennaio di quest’anno. Nel tardo pomeriggio di ieri l’uomo, al termine di un’attività di indagine durata alcuni mesi, è stato bloccato in pieno centro, nei pressi di Piazza S. Maria Maggiore, mentre passeggiava tranquillamente con due cani al guinzaglio. L’uomo, che non ha opposto resistenza, ha sin da subito ammesso le sue responsabilità e nella stessa serata di ieri è stato condotto presso il carcere di Velletri. E’ al vaglio degli inquirenti la posizione di eventuali fiancheggiatori che potrebbero aver favorito la latitanza del pregiudicato siciliano.