Il Conclave non aiuta l’aeroporto

14 marzo 2013 | 03:58
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Il Conclave non aiuta l’aeroporto

Pochi turisti religiosi, uffici chiusi o scarsamente frequentati. Ecco come il da Vinci non… decolla

Il Faro on line – Una mattinata tranquilla quella di ieri all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Troppo tranquilla. In un momento in cui tutto il mondo guarda a Roma per il Conclave, dove il turismo religioso tocca i massimi livelli, l’aeroporto di Fiumicino sembra essere una zona franca. L’Opera romana pellegrinaggi ha le serrande desolatamente abbassate, e la piazzola antistante è di conseguenza vuota. Come vuoto è anche il box dei taxi. E, pur bello da vedere, è vuoto anche il servizio informazioni turistiche, che in altri scali d’Europa costringe gli addetti a sistemare le guide per incanalare le file. Il mondo aspetta il nuovo Papa, ma se guardiamo all’interno dell’aeroporto non ce ne accorgiamo. Nè vale il discorso sui numeri dei passeggeri in aumento, a meno di non volerci prendere in giro e rabberciare con le cifre una situazione che è evidente: l’aeroporto lavora molto al di sotto delle proprie potenzialità. Una riflessione che forse dovranno fare i gestori dello scalo e chi all’interno vi lavora. Oltre che, ovviamente, le forze politiche.

Ora ci si aspetta la seconda ondata di fedeli, quella che dovrebbe arrivare per salutare il nuovo Papa Francesco I. Così come tutte le delegazioni straniere e i Capi di Stato che omaggeranno il nuovo Pontefice. Sarà un’altra occasione per l’aeroporto. Peccato all’interno non ci sia nulla di strutturato che proponga la città di Fiumicino (archeologia, ristorazione, accoglienza). Anche per Fiumicino questa sarebbe stata un’occasione da non perdere per farsi conoscere al mondo…
Angelo Perfetti