Axa, assegnata la gara d’appalto per la manutenzione del verde

14 settembre 2013 | 12:00
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Axa, assegnata la gara d’appalto per la manutenzione del verde

Intervista al Presidente del Consorzio, Donato Castellucci

Il Faro on line – I lavori di espletamento della gara d’appalto per i servizi di manutenzione del verde si sono conclusi, il 19 agosto scorso, con l’assegnazione provvisoria alla ATI (Associazione Temporanea di Imprese) composta dalle ditte SA.ME.DA.R. Super Iride e Self Garden, per l’importo complessivo di 1.079.292,64 euro + Iva per il biennio di durata del contratto.Le imprese concorrenti sono state complessivamente otto, di cui cinque sono state escluse per difetti di requisiti e irregolarità nella documentazione. Delle restanti tre, in sede di esame dei rispettivi Progetti tecnico e gestionale, il solo valutabile è stato quello succitato dell’ATI SA.ME.DA.R. Super Iride e Self Garden, essendo gli altri due difformi dalle prescrizioni del Bando di gara. L’aggiudicazione definitiva, come di norma, sarà effettuata appena l’acquisita la comunicazione antimafia della Prefettura ed i restanti documenti prescritti.
Fin qui la stringata comunicazione ai consorziati, ma l’indizione e lo svolgimento della gara richiedono qualche riflessione in più. A cominciare da una domanda:

Il Consorzio Stradale Axa è un Ente pubblico, perché il Comune partecipa alle spese di manutenzione delle strade per l’uso pubblico a cui sono assoggettate, oppure è un soggetto privato che è stato costituito, come previsto dalla Convenzione di lottizzazione, per provvedere alla manutenzione delle infrastrutture del Comprensorio che la Convenzione pone carico dei lottisti e loro aventi causa?

“La questione non è di secondaria importanza” – afferma aggrottando pensieroso la fronte l’Avv. Donato Castellucci – “dato che proprio dalla soluzione di questo cruciale quesito dipende il regime giuridico a cui il Consorzio è soggetto. Nel primo caso, infatti, cioè se il Consorzio dovesse considerarsi un Ente pubblico, la sua gestione presupporrebbe la struttura amministrativa propria della pubblica Amministrazione, compresa la dotazione di un Ufficio Tecnico e un organico con le previste qualifiche professionali.E’ evidente quindi che la risposta all’interrogativo di cui sopra non può basarsi solo su nozioni teoriche sulla natura giuridica dei Consorzi stradali in genere,  così come non può prescindere dalla peculiarità del Consorzio AXA. Diversamente da tutti gli altri Consorzi romani, infatti, costituiti esclusivamente per la manutenzione delle strade, con espresso divieto, a norma del D.Leg.vo Lg.te n.1446 del 1918, di svolgere ogni altra attività, il Consorzio AXA ha come compito istituzionale non solo la manutenzione delle strade, ma anche di tutte le infrastrutture realizzate per l’urbanizzazione del Comprensorio, oltre alla gestione dell’impianto di depurazione ed allo svolgimento di servizi vari per i consorziati”.

Presidente, ma il contributo pubblico perché viene concesso?

“Il contributo pubblico” – spiega il Presidente Castellucci – “viene concesso per le sole spese di manutenzione stradale e neppure per tutte, per cui il Consorzio Axa gestisce in massima parte denaro privato e ciò non è di scarsa rilevanza per la qualifica giuridica dell’Ente”.

“Tuttavia” – continua il Presidente – “considerate le implicazioni che comporta il sia pure parziale apporto finanziario pubblico, il Comune, oltre alle proprie competenze di vigilanza e di indirizzo, è stato reso partecipe della gestione del Consorzio con l’introduzione di un’apposita norma statutaria, che prevede la nomina di un proprio rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione e la designazione del Presidente e di un membro effettivo del Collegio dei revisori dei conti. Allo stesso tempo, il  Consorzio, si è dotato di un Regolamento Amministrativo-contabile, col voto favorevole anche del Comune, che prevede specifiche disposizioni sulla gestione consortile ed il richiamo alle norme riguardanti la Pubblica Amministrazione, comprese quelle sugli appalti ed i contratti pubblici di cui al D.Leg.vo 12/04/2006, ma – attenzione – solo in quanto applicabili, tenuto conto della peculiarità della propria natura”.

Significa che se si parla di cifre importanti il Consorzio può prescindere dalle leggi sugli appalti che valgono per la Pubblica Amministrazione?

“In pratica sì. Siamo pervenuti all’attuale prassi secondo cui, per gli appalti, il Consorzio si avvale dell’affidamento diretto per lavori e servizi fino a € 60.000,00 e della procedura negoziata, con un numero variabile di imprese da invitare a seconda dell’importo dell’appalto, fino ad un massimo di € 500.000,00”. 

E per quanto riguarda l’appalto recentemente espletato?

“In questo caso, abbiamo fatto ricorso alla procedura con gara aperta, per assicurare la massima chiarezza e trasparenza e la più larga partecipazione, trattandosi del complesso dei servizi principali del Consorzio, costituiti dalla manutenzione delle aree verdi consortili, incluso il parco, dalla raccolta e lo  smaltimento degli scarti vegetali provenienti anche dai giardini privati, dalla pulizia delle strade e rispettive pertinenze, compreso lo spurgo di pozzetti e caditoie, oltre che dal trasporto a discarica e lo smaltimento dei fanghi del depuratore”. 

Era proprio indispensabile bandire una gara aperta?

“Beh, in effetti si tratta di una procedura oltremodo complessa, sia in fase di predisposizione del bando, per la molteplicità degli adempimenti e l’osservanza delle forme di pubblicità che richiede, e sia, in sede di espletamento, per la mole della documentazione da esaminare, e la verifica della osservanza da parte dei concorrenti di innumerevoli formalità. Un lavoro svolto col supporto del RUP (Responsabile Unico del Procedimento, ndr) e comunque assolutamente sproporzionato rispetto alla potenzialità della struttura consortile dal punto di vista amministrativo e tecnico. Il Consiglio di Amministrazione ha comunque ritenuto di operare tale scelta a garanzia della chiarezza e della trasparenza, anche se tale procedura è obbligatoria solo per gli appalti pubblici, mentre per le considerazioni fatte prima non è affatto pacifico che il Consorzio debba considerarsi ad ogni effetto un Ente Pubblico”.

“Tanto più” – conclude il Presidente Castellucci – “che in gara c’era la manutenzione del verde, cioè si trattava di un appalto finanziato esclusivamente con fondi dei consorziati senza il contributo pubblico, se si eccettua quello, di modestissima entità, afferente la pulizia dei pozzetti e delle caditoie stradali”.