Occupy Capelvenere, una festa per denunciare il degrado

16 settembre 2013 | 16:00
Share0
Occupy Capelvenere, una festa per denunciare il degrado

Cordova: “Da qualche mese una volta a settimana ci vediamo per ripulire la piazza che versa in uno stato di abbandono”

Il Faro on line – Hanno partecipato circa un centinaio di persone alla manifestazione Occupy Capelvenere organizzata da Acilia Zuppa Popolare per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul degrado dell’omonima piazza. Dal pomeriggio si sono susseguiti spettacoli di drum circle, pizzica, taranta, malamurga, che hanno allietato la serata dei cittadini presenti all’evento di sensibilizzazione. Gli organizzatori della serata hanno parlato del problema dell’incuria di piazza Capelvenere, dello stato di abbandono di numerosi locali che potrebbero essere riutilizzati dalle associazioni di quartiere per le loro attività sociali, e hanno chiesto alle persone presenti di presentare le loro idee per rivitalizzare questo luogo. 
Manuela Cordova, membro di Acilia zuppa popolare narra le motivazioni che hanno spinto il gruppo di cui fa parte a organizzare Occupy Capelvenere: “Da qualche mese una volta a settimana ci vediamo per ripulire la piazza che versa in uno stato di abbandono. Abbiamo presentato due lettere al municipio il 22 luglio e il 26 agosto per chiedere al municipio di  ripristinare il decoro, ma non abbiamo ricevuto risposta dalle autorità locali. Perciò abbiamo organizzato questa manifestazione per focalizzare l’attenzione dei cittadini sul problema”.    
Casapound ha accusato questa organizzazione di essere una sigla dietro alla quale si nascondono Rifondazione Comunista e vari collettivi. Davide Perroni Vittorio Allegrini, due attivisti di Acilia zuppa popolare gli rispondono così: “All’interno del gruppo ci sono persone che non hanno una collocazione politica definita e altre che invece hanno varie sensibilità. Il nostro obiettivo è quello di riqualificare la piazza e di farne uno spazio socioculturale. Sono cose che riguardano ogni cittadino e non solamente una parte. Per questa ragione il nome del nostro gruppo fa riferimento alla  zuppa, che non è fatta di cose tutte uguali. Noi non abbiamo mai detto di no a nessuno che si voleva unire”.