“Sedi giudiziarie di Ostia: si passi dalla protesta alla proposta”

17 settembre 2013 | 19:30
Share0
“Sedi giudiziarie di Ostia: si passi dalla protesta alla proposta”

Notturni: “Una classe politica inadeguata che, a differenza di altre città, ha infilato la testa sotto la sabbia senza protestare al fianco dei cittadini”

Il Faro on line – Sedi giudiziarie di Ostia: si passi dalla protesta alla proposta. In questi giorni abbiamo purtroppo preso atto della ‘morte’ del tribunale di via dei Fabbri navali, vittima di una classe politica inadeguata che, a differenza di altre città, ha infilato la testa sotto la sabbia senza protestare al fianco dei cittadini contro le scelte scellerate del governo. Lo dichiara il capogruppo della Lista Civica Marchini del X Municipio di Roma Capitale, Giulio Notturni, dopo 96 ore di digiuno e di presidio davanti al tribunale di Ostia.

“L’amministrazione municipale, durante questi gironi di protesta, ha dimostrato tutto il suo servilismo nei confronti del Comune di Roma e del governo. Nessun esponente di questa maggioranza municipale, e neanche di quella Capitolina, ha avuto il coraggio di scendere in strada e dimostrare la propria vicinanza ai cittadini, agli avvocati, ai magistrati e ai dipendenti della sezione distaccata che stavano manifestando contro la chiusura del tribunale di Ostia. Tra loro alcuni, come il sottoscritto, l’imprenditore Tullio Catalano e l’avvocato Marco Lombardi hanno messo in atto anche uno sciopero della fame”, spiega il consigliere Notturni.  

“Ieri mattina è accaduto quello che tutti ci aspettavamo. Tutti tranne il presidente del Tribunale di Roma, dottor Bresciano. Avvocati e cittadini si sono recati davanti alla sede del tribunale di via dei Fabbri Navali per le convocazioni alle udienze e decreti di citazione, ignari di trovare le porte sbarrate: solo caos e nessuna risposta. Come si può pensare di non lasciare neanche un ufficio informazioni che agevoli i cittadini e gli avvocati nel passaggio da via dei Fabbri Navali al tribunale di Roma!?”.

“Preso atto che il governo, il ministro, il sindaco e il presidente del municipio reputano il tribunale di Ostia (che ha sempre avuto la funzione di decongestionare il tribunale di Roma) inferiore agli oltre 42, 48 tribunali che in tutta Italia hanno avuto la proroga almeno per lo smaltimento del contenzioso già avviato, il neonato “Osservatorio per la giustizia” di Ostia e il sottoscritto, riteniamo che dalla protesta si debba passare alla proposta: vigileremo sulla creazione del tanto annunciato Tribunale di Roma 2, cercando di indirizzare la sua nascita nella zona sud di Roma, che darebbe attuazione al dispositivo inserito nella stessa norma che ha soppresso tutte le sezioni distaccate dei Tribunali (D.Lgs 155/12) che impone il decongestionamento delle 5 macro aree metropolitane del nostro Paese (una delle quali è, ovviamente, Roma)”.

“Proseguiremo, al fianco del giudice Claudio Fiorentino, la battaglia per il salvataggio dell’Ufficio del giudice di Pace di Ostia, che sarà il prossimo ad essere soppresso se la politica locale metterà lo stesso impegno profuso per il tribunale di Ostia. A tal proposito, ieri mattina sono riuscito a far inserire nell’Ordine dei lavori del consiglio municipale di giovedì 19 settembre un ordine del giorno che impegna il presidente del Municipio a sollecitare il sindaco di Roma ad esperire tutti gli atti dovuti al fine di sventare la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Ostia”. 

“In questi giorni abbiamo centrato l’obiettivo di mettere in luce le responsabilità politiche che hanno portato alla chiusura del tribunale di Ostia, abbiamo sensibilizzato i cittadini e abbiamo dimostrato la volontà di un territorio di avere il proprio presidio di legalità. Ora, però, dalla protesta si deve passare alla proposta e alla costituzione dell’Osservatorio della Giustizia”.