Acqua pubblica, iniziato l’esame della proposta di iniziativa referendaria
La proposta di legge sulla gestione e la tutela dell’acqua pubblica è sottoscritta da circa 40mila cittadini
Il Faro on line – Il Consiglio regionale del Lazio ha iniziato stamani l’esame della proposta di legge di iniziativa referendaria sulla gestione e la tutela dell’acqua pubblica, proposta da 39 Comuni del Lazio, primo fra tutti Corchiano, e sottoscritta da circa 40mila cittadini. Lo Statuto della Regione prevede infatti la possibilità di referendum propositivi che il Consiglio può evitare deliberando a sua volta sulla proposta. C’è tempo fino al 24 marzo. Dopo la discussione generale, l’assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri ha annunciato una serie di emendamenti, che tendono a evitare rischi di costituzionalità “su cui ho registrato una convergenza”. Il presidente del Consiglio, Daniele Leodori (Pd) ha dato inizio alla discussione sull’articolato.
La discussione generale
Secondo Gino De Paolis (Sel) “è una proposta di legge che è figlia del referendum del 2011. Dobbiamo deliberare tenendo conto della volontà dei cittadini. Il servizio idrico deve essere gestito da enti di diritto pubblico: noi sosterremo questa causa. Bisogna accelerare l’iter in maniera da dare una risposta chiara ai cittadini ed evitare di andare al referendum. Vanno ridefiniti gli Ato (Ambiti territoriali ottimali), sulla base dei bacini idrografici, in maniera da garantire il principio della partecipazione”.
“Quest’aula deve solo affermare un principio – ha affermato Francesco Storace (La Destra) – l’acqua è un bene pubblico. Secondo me non dobbiamo approvare nessuna proposta, in maniera da far svolgere il referendum, rispettando la volontà dei cittadini. Nessuna manovra, non si può stravolgere il testo. Lo Statuto della Regione, approvato nel 2004, ha previsto il referendum propositivo: i cittadini, con questo strumento, sono protagonisti del processo legislativo, bisogna rispettare questo principio”.
D’accordo Cristiana Avenali (Per il Lazio), secondo cui si tratta di “un testo fondamentale per l’affermazione del principio di democrazia nella nostra Regione. Serve un intervento forte e determinato della Regione per difendere e preservare l’acqua. Abbiamo l’opportunità di legiferare per primi su questa materia”. Giancarlo Righini (FdI) ha parlato “di assoluta necessità di restituire la proprietà dell’acqua ai cittadini. Dobbiamo recepire la volontà popolare, discutere in maniera seria e rapida”.
“Nel Lazio abbiamo un panorama variegato – ha dichiarato Enrico Panunzi (Pd) – forme di gestione diversa dell’acqua, che non hanno dato i risultati sperati. Oggi noi riaffermiamo dei principi importanti: l’acqua è un bene inalienabile, sono previsti un fondo per far tornare pubblica la gestione e un fondo di solidarietà internazionale, sono previste e ben delineate serie forme di partecipazione. Questo spirito deve rimanere intatto nella nostra discussione”.
“Bisogna ripartire dal referendum del 2011 – ha spiegato Devid Porrello (M5S) – quando il 57 per cento degli italiani hanno dichiarato che l’acqua è un bene comune. La legge che esaminiamo oggi contiene i principi del referendum, ma va anche oltre, con concetti innovativi come gli ambiti territoriali basati sui bacini idrografici. Viene poi introdotto il concetto di bilancio di bacino per mantenere l’equilibrio fra prelievo e ricarica idrica. Fondamentale poi la partecipazione alla gestione. Qualsiasi modifica, infine, dovrà essere concordata con i comitati dei cittadini”.
Secondo Giuseppe Simeone (Pdl-FI) “è un bene che il Consiglio discuta del ciclo integrato delle acque, non succedeva da 18 anni. Dobbiamo essere d’accordo per forza con le linee di principio indicate da questa proposta, le correzioni che dobbiamo apportare non devono intaccare questi principi, ma solo cercare di migliorare questo testo, anche in rapporto alle leggi nazionali”. Pietro Di Paolo (Ncd) ha espresso “perplessità per come si sono svolti i lavori finora. Ho l’impressione – ha dichiarato nel suo intervento – che la giunta stia cercando una scorciatoia, senza entrare nel merito dei problemi. Mi sarebbe piaciuto ad esempio sapere cosa pensa la giunta sul sistema degli Ato. Resta la nostra disponibilità a discutere sul testo”.