Regione, firmato il Patto per lo sviluppo e il lavoro
Firmato oggi insieme a 23 associazioni di categoria, il ‘Patto’ guiderà il lavoro e le scelte della Regione da qui fino al 2018
Il Faro on line – “È tempo di creare lavoro vero, abbiamo lasciato alle nostre spalle una situazione della quale bisognava molto spesso vergognarsi, piena di debiti, una Regione che pagava i creditori, quando andava bene, dopo mille giorni” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, in occasione della firma del Patto per lo Sviluppo e il Lavoro siglato oggi. Le risorse per lo sviluppo. Si tratta in totale di 4 miliardi di euro. Di questi, 2,4 miliardi provengono dai fondi Ue e dal Fondo nazionale sviluppo e coesione, e 1,6 miliardi di euro dal bilancio regionale.
Prima di tutto le persone. È questo il nome del patto presentato dalla Regione per ripartire e far tornare il Lazio a essere una Regione più giusta, equa e vicina a tutte e a tutti. La Regione ha firmato insieme a 23 associazioni di categoria il ‘Patto per lo Sviluppo e il Lavoro’ che guiderà il lavoro e le scelte da qui fino al 2018. Il Patto si fonda su dieci assi tematici, dieci scelte con cui la Regione intende sostenere l’emergenza attuale e intervenire sui principali fattori di rallentamento della competitività.
Ecco le dieci sfide
1. Favorire l’accesso al credito. In questi mesi la Regione è stato stretto un nuovo patto tra sistema bancario, imprese e pubblica amministrazione. Riorganizzazione del sistema regionale del credito. È stata avviata alla fine del 2013 con il superamento di bil e unionfidi. La Regione la sta stiamo portando avanti e sta anche attivando il fondo di riassicurazione regionale per i confidi, che sarà gestito con una gara pubblica.Sostegno alle imprese con due grandi linee di finanziamento: una, da 100 milioni di euro, con risorse regionali e fondi europei, l’altra, da 125 milioni di euro, grazie ad accordo per finanziare i prestiti e sostenere gli investimenti delle imprese.
2. Più forza al sistema delle imprese. Per affrontare l’emergenza produttiva e occupazionale del Lazio a partire dai territori. Un esempio? Gli accordi di programma sottoscritti per le province di Rieti e Frosinone. Tante le iniziative della Regione con l’obiettivo di costruire una nuova economia, far crescere le imprese, creare lavoro e migliorare la qualità della vita delle persone. Ecco come: 500 nuove imprese nei prossimi 5 anni con Startup lazio! , il programma della Regione per favorire la nascita di nuove realtà economiche e produttive. Con i bandi già avviati sono stati investiti 31 miliardi.Internazionalizzazione delle imprese. Presto la Regione applicherà le linee guida presentate a marzo. Per il 2014 sono stati già stanziati 11,4 milioni di euro. L’obiettivo è arrivare a uno stanziamento complessivo di 65 milioni di euro tra risorse del bilancio regionale e fondi europei. Entro l’anno sarà approvata la nuova legge regionale per il riconoscimento e il rafforzamento delle reti di impresa.
3. Più forza al lavoro e all’occupazione dei giovani, con una serie di misure concrete per incidere sul dramma della disoccupazione. Il Lazio è la prima regione italiana a attivare il programma ‘Garanzia giovani’, si tratta di 137 milioni di euro per accompagnare i ragazzi e le ragazze e introdurli al mondo del lavoro. Ecco gli altri interventi: La nuova disciplina sui tirocini, che pone limiti di tempo e stabilisce una indennità mensile minima di 400 euro. E poi la nuova disciplina dell’apprendistato, che dà il via al contratto di apprendistato per l’alta formazione.
La consulta dei lavoratori autonomi, per dare rappresentanza a chi non ce l’ha. Il progetto “torno subito” con cui la Regione finanzia esperienze di lavoro o di formazione all’estero dei giovani a patto che poi tornino in Italia. Non sarà un vantaggio solo per loro ma anche per le imprese del Lazio, che potranno contare su professionisti più preparati.Il contratto di ricollocazione e la sperimentazione del reddito minimo. La Regione ci sta lavorando all’interno della programmazione dei fondi europei 2014 – 2020.
4. Più forza alla green economy, per risolvere le situazioni più critiche e voltare pagina a partire dal risanamento della Valle del Sacco e dal problema dell’arsenico, ecco come: Una nuova stagione di pianificazione, che sarà avviata presto
Un nuovo piano energetico entro il 2014, in modo da sostituire quello attuale, fermo al 2001. Un nuovo piano rifiuti entro la prima metà del 2014, per sostenere investimenti sulle rinnovabili, sull’efficientamento, sulla rigenerazione edilizia.
Una nuova stagione dell’urbanistica, con l’approvazione del nuovo piano casa e del testo unico che accorperà 72 leggi. Sostegno all’economia del mare, una risorsa che la Regione intende valorizzare. Attualmente la Regione sta sbloccando e destinando circa 30 milioni di euro ai comuni per la riqualificazione del litorale.
5. Più forza al sistema della conoscenza, una grande risorsa per il Lazio, che è sede di 6 università pubbliche, con oltre 200mila iscritti; quasi 300 fra laboratori ed enti di ricerca, parchi scientifici, distretti tecnologici. Innovare il mondo della formazione, con la creazione di nuove scuole di alta formazione e la sperimentazione di nuove esperienze di formazione “on the job”.Grantire il diritto allo studio. Dopo aver risolto l’emergenza delle borse di studio saldandole tutte, la Regione è al lavoro per trasformare Laziodisu in una nuova agenzia per il diritto alla conoscenza. Sostenere la ricerca. LaRegione ha già sbloccato 60 milioni di euro ai quali presto saranno aggiunti altri 60 milioni dalla nuova programmazione del Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale.
6. Più forza all’integrazione sociale, con la costruzione di una nuova rete di assistenza sul territorio, anche attraverso le Case della salute. Portare la sanità del Lazio fuori dal commissariamento è un grande obiettivo della Regione non solo al fine di tutelare diritto alla salute dei cittadini ma anche per sbloccare risorse e avviare la riduzione della curva fiscale.
7. Più forza al sistema della mobilità e infrastrutture. Entro l’anno sarà definito il primo piano regionale dei trasporti della mobilità e della logistica. Ci sarà una sola azienda di mobilità, l’Astral, che svolgerà sia le attività di Aremol, l’Agenzia Regionale per la Mobilità, che di quelle di Cotral Patrimonio non funzionali ai servizi di trasporto pubblico. Servizio ferroviario più efficiente, confermando l’impegno a completare entro il 2014 la consegna dei 26 nuovi treni. Completamento delle infrastrutture strategiche, a cominciare dalla trasversale Orte – Civitavecchia e affrontando il nodo della Roma – Latina. E anche attraverso la valorizzazione dell’aeroporto di Fiumicino e del porto di Civitavecchia, due risorse strategiche per trainare lo sviluppo dell’indotto commerciale e manifatturiero.
8. Più forza all’agricoltura. La Regione intende sostenere il ritorno alla terra, che è un’opportunità non solo per la crescita ma anche per la cura e la salvaguardia del nostro territorio. Nella nuova programmazione la Regione continuerà a sostenere l’innovazione e la nascita e crescita delle imprese. Entro l’estate partiranno a Latina e a Viterbo le prime due case dell’agricoltura, saranno i centri dell’innovazione e della semplificazione amministrativa e le porte d’accesso unitarie alla regione per il mondo agricolo.
9. Più forza all’agenda digitale, con l’impegno a portare la banda larghissima in tutti i comuni del lazio, a estendere il wifi pubblico, a rafforzare l’open data e a promuovere nuovi servizi telematici.
10. Più forza alla cultura e al turismo. L’Expo 2015 rappresenta in questo senso una grande opportunità di valorizzazione e promozione del patrimonio del Lazio. La Regione sarà presente con una serie di eventi non solo a Milano ma anche nel Lazio. Presto sarà presentato il nuovo sito visitlazio.com, un portale del turismo legato proprio a questa sfida.
“Tutte queste iniziative non rappresentano un punto di arrivo, ma il punto di partenza di un percorso che avrà momenti di verifica, ma soprattutto ha un’agenda di impegni molto precisi per cambiare il futuro della nostra regione- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: finalmente torniamo ad avere una visione, è molto importante perché condivisa da artigiani, commercianti, imprenditori, forze del lavoro e del sindacato, in una regione che sta cambiando e vuole essere molto più vicina alle persone”.
“Si tratta di un documento fondamentale di programmazione per quanto riguarda l’azione della Regione Lazio in campo economico nei prossimi anni – è il commento di Guido Fabiani, – assessore allo sviluppo economico e attività produttive. Il Patto- ha detto ancora Fabiani – specifica, poi, le criticità e gli obiettivi di medio periodo per ogni settore economico e individua dieci ambiti primari d’intervento su cui concentrare i nostri sforzi.”