Brutto tempo e crisi mettono in ginocchio le imprese balneari

3 agosto 2014 | 20:17
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Brutto tempo e crisi mettono in ginocchio le imprese balneari

Il Lazio è tra le regioni più colpite con perdite del 40% rispetto lo scorso anno

Il Faro on line – Come se non bastasse oltre alla crisi è arrivato anche il “mare d’inverno” a mettere in ginocchio le imprese balneari, che registrano cali delle presenze fino al 70% rispetto allo stesso periodo del 2013. A lanciare l’allarme il Sindacato italiano balneari, che stima 400 milioni di euro persi e 50.000 lavoratori giornalieri rimasti a casa. Il Lazio è tra le regioni più colpite con perdite del 40% rispetto lo scorso anno. Meno clienti al mare si traducono in ristoranti con tavoli vuoti, alberghi con camere libere, negozi con merce invenduta, ma anche personale giornaliero a chiamata (come bagnini, camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie, parcheggiatori, animatori) rimasto a casa.

Il danno economico è notevole e comprende, oltre ai servizi di spiaggia, anche il mancato guadagno di bar, ristoranti, piscine, parcheggi e feste serali all’aperto. Catastrofica la situazione incassi delle strutture balneari: 70 quelle di Ostia, 80 quelle di Fiumicino, alle quali si aggiungono le 60 di Ardea e Torvajanica e le 100 circa di Anzio e Nettuno. Quasi tutte sul lastrico. Pure qui gli incassi hanno registrato il 50% in meno, anche se resistono le spiagge del Circeo e Gaeta, secondo i gestori, il problema sarebbero le strade troppo trafficate. In particolare la Pontina, che collega la capitale alle diverse località balneari della costa: dall’inizio del mese sono infatti in corso dei lavori di manutenzione e spesso la strada è intasata costringendo i romani a lunghissime file.

“Già dobbiamo combattere contro la crisi e il cattivo tempo” commenta Daniela Direnzoni, presidente Fiba Lazio: “Adesso il problema è anche la strada per raggiungere le spiagge. Con i lavori in corso è un calvario arrivare e molti rinunciano. Se devono trascorrere 3 ore in auto bloccati nel traffico, preferiscono restare a casa. Questo – specifica – è stato il problema per giugno ma in generale la situazione resta drammatica e il dato preoccupante è che zone bellissime come Terracina, che vivono pure di turisti, hanno registrato un calo di stranieri in visita. Ci auguriamo di recuperare entro settembre” conclude Direnzoni. “E di recuperare così la stagione estiva”.

“Non ci resta che confidare in agosto – sottolinea il presidente del Sindacato italiano balneari, Borgo – se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che in ogni caso si chiuderà con un pesante passivo”.

Marco Staffiero