La strana storia delle idrovore di serie A e di serie B

20 ottobre 2014 | 03:45
Share0
La strana storia delle idrovore di serie A e di serie B

Torna l’inverno e torna l’incubo degli allagamenti. Il Comune si sta muovendo, però…

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – In un momento in cui si parla tanto di sicurezza idraulica, la delibera di Giunta che ha stanziato 249 mila euro per il potenziamento dell’impianto idrovoro di Isola Sacra può sembrare una buona notizia. O meglio: lo è, perché quei soldi, serviranno ad aumentare la sicurezza del territorio rispetto agli eventi atmosferici. Il punto è che però in alcune zone i canali sono talmente ostruiti da canne e sporcizia che nemmeno l’idrovora più moderna potrebbe evitare l’eventuale fuoriuscita di acqua nell’eventualità di un carico eccessivo.

Ci vorrebbe dunque una visione organica per evitare il ripetersi di situazione critiche come quella già vissuta da Fiumicino e che per fortuna – diciamo così – non ha provocato che danni alle cose. Ci sarebbe poi da discutere sul perché questa delibera di ammodernamento delle pompe arrivi solo ad ottobre 2014, a ridosso della stagione invernale, quando il rischio che il fenomeno si ripeta e trovi nuovamente impreparato il territorio è altissimo. Tra la delibera, l’acquisto, la fornitura dell’idrovora, la messa in opera, il collaudo e l’operatività passerà del tempo, ed è un tempo che va veloce verso l’inverno. Sarebbe forse stato più produttivo deliberare ad aprile piuttosto che oggi.

A ben guardare, però, nella scorsa primavera, a poche settimane dall’allagamento dell’Isola Sacra, il Comune ha deliberato qualcosa. E anche di grosso: tre milioni di euro (dicasi 3 milioni) per la ristrutturazione di un impianto idrovoro. Ma non era quello dell’Isola Sacra, bensì l’impianto idrovoro di Focene (delibera n.43 del 9/4/2014), che pure non aveva avuto particolari problemi durante l’emergenza che ha mandato sotto bagno gran parte del territorio. Certo, l’opera di Focene era stata già inserite un mese prima nella variazione del Piano triennale delle opere pubbliche, peraltro già adottato con deliberazione del dicembre 2013.

Dunque una programmazione esemplare, tecnicamente ineccepibile, che – viene da chiedersi – come mai non venga adottata per altre situazioni ben più in emergenza. Paradossalmente la storia dei 3 milioni di euro che vanno a Focene dimenticando l’Isola Sacra allagata, per la quale si rimediano 249 euro solo a ottobre, è la testimonianza di come il Comune, se vuole, sa programmare bene e al dettaglio risorse, tempistica e interventi sul territorio. Quando vuole può, dunque. A rigor di logica ne consegue che dove non si vedono risultati…
Angelo Perfetti