Viaggio tra le musiche e i testi di Franco Califano

6 novembre 2014 | 12:10
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Viaggio tra le musiche e i testi di Franco Califano

Teatro Nuovo Sala Gassman, “Buio e luna piena” 

Il Faro on line – Inizia il 15 novembre presso il teatro Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia, il viaggio tra le musiche e i testi di Franco Califano. Scritto e diretto da Gennaro Testa, lo spettacolo che nasce da un’idea dello stesso regista, è¨ un omaggio al “Califfo” nel primo anniversario della sua scomparsa, ma è anche un pretesto per trascorrere ancora un po’ di tempo in compagnia di brani e monologhi che ci hanno regalato così tanto. Ed anche per conoscere un Califano inedito. 

“Buio e luna piena” è uno spettacolo di teatro e musica. Un viaggio che attraversando la vita personale ed artistica del Califfo tenta di restituire o di presentare agli occhi di chi lo ha amato ma anche di chi lo ha fortemente criticato e condannato un Califano per quanto possibile diverso. Lasciare cioé la maggior parte della scena all’artista e all’uomo che egli è stato, e non al personaggio, anche se per moltissimi versi decisamente più affascinante. 

Il titolo dello spettacolo “Buio e Luna piena” vuole sottolineare la linea che unisce le due metà  di due mele, quella buia e cupa e quella invece che più rispecchia la sensibilità  umana ed artistica di un Califano alla continua ricerca di qualcosa, di un sentimento, di una conferma, o semplicemente di un’ emozione.
Ci sono alcune frasi, anzi per la verità  in ogni brano cantato o recitato che sia, ci sono una o più frasi rivelatrici delle sue sofferenze intime, come ad esempio nel brano Chi sono io, “i sentimenti ormai ce li ho nelle mutande”. Califano in una intervista dice che a suo modo ha talmente amato il padre Salvatore che adesso non riesce più ad amare.

In realtà, Califano ha vissuto la morte prematura del padre avvenuta a soli 38 anni come un vero e proprio tradimento. “Io credevo che sarebbe rimasto con me per sempre”. Invece il padre lo abbandona, lo tradisce appunto. “la donna anche quella più pulita prima o poi le corna te le fa”. Questa frase svela il pensiero di Califano sulla sincerità  dei rapporti umani. “se perfino mio padre mi ha tradito figuriamoci gli altri”.

Ed ecco perché Califano diventa una sorta di “strumento sessuale” rifugiando i coinvolgimenti emotivi, (anche se egli ricerca continuamente l’amore, sperando di poter appartenere ancora a qualcuno), ma i suoi sentimenti ormai sono relegati nelle mutande, probabilmente è l’unico modo che egli ha di proteggerli. Califano è un disilluso della vita, “œchi sono io un uomo che ormai non da più spazio alle illusioni perché ora so che la felicità  è appannaggio dei cretini; un uomo che ha deciso di vi vere fino in fondo il personaggio che gli è stato forzatamente cucito addosso, senza più dire nulla; “non parlo più perché ho già  detto quello che dovevo dire”, senza falsi moralismi Califano va per la sua strada; “grazie a Dio non provo più a scalare un monte se è di vetro”; Il califfo vive giorno per giorno, circondato dai soli suoi amici, perfino le donne ormai negli ultimi anni lo hanno in qualche modo abbandonato.

Il bel Califfo è stato irrimediabilmente “mutilato” dalla sua unica amica/nemica, la cocaina e per questo ha dovuto dismettere i suoi panni di conquistatore. Alla fine Califano termina la sua eccezionale esistenza in povertà, e l’unica volta in cui egli ha chiesto una mano, questa gli è stata rifiutata; “mi sono sempre rifiutato di schierarmi politicamente, pur sapendo che questo era un errore che prima o poi avrei pagato”. 

Gennaro Testa ha optato per una regia sobria e dai tempi stretti. Uno spettacolo insomma da gustare tutto d’un fiato. In scena con lo stesso regista che veste i panni di un “narratore” impegnato tra stralci di interviste e monologhi, Myriam Lattanzio, voce stupenda a cui è stato affidato il non facile compito di interpretare alcuni tra i brani più belli.
La direzione musicale è stata affidata al maestro Vittorio Cataldi, pianoforte e fisarmonica, che sarà coadiuvato dal maestro Edoardo Puccini, chitarra acustica. Direzione del palco Carmen Corradini, Direzione scenografia Andrea Fersula.