Aprite il portafogli, arrivano Imu e Tasi

1 dicembre 2014 | 00:30
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Aprite il portafogli, arrivano Imu e Tasi

Edilizia ed economia locale, la puntualità con cui si abbatte la mannaia delle tasse è pari solo alla capacità delle amministrazioni di non risolvere i problemi

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Si avvicina la nuova scadenza Imu-Tasi, il saldo si versa entro il 16 dicembre. L’imposta sugli immobili interessa non solo quelli destinati ad uso domestico (abitazioni) ma anche quelli ad uso commerciale (capannoni, negozi e altre strutture), nonché i terreni. Per chi se lo fosse dimenticato, mancano dunque pochi giorni al momento in cui lo Stato, nelle sue varie declinazioni fino all’amministrazione comunale, metterà per l’ennesima volta le mani nelle tasche dei cittadini. Principio valido, se corrispondesse all’erogazione di servizi adeguati, se creasse le condizioni per uno sviluppo economico, se quei soldi fossero in toto destinati alla collettività. Così non è purtroppo, e spesso con le tasse si coprono a malapena le spese correnti, cioè stipendi, mutui e roba simile in carico ai Comuni; e poi consulenze, diarie, rimborsi vari. Accade a livello centrale, e accade anche a Fiumicino. Con un’aggravante, che riguarda proprio i terreni considerati edificabili ma che tali non sono da decenni.

Dopo tanto parlare, promesse “chiacchiere e distintivo”, siamo ancora allo stesso punto: l’Imu (o Ici, chiamatela un po’ come volete) sui terreni, che siano B4a o C3b o altre sigle più o meno comprensibili, va pagata , a prescindere se quei terreni siano o meno edificabili. Anzi, non lo sono; visto che la Regione ha da poco spiegato per l’ennesima volta che l’area fiumicinese è a rischio esondazione e che dunque non c’è possibilità di edificare (e così nemmeno di vendere a prezzi convenienti) finché la situazione non sarà sanata. Cosa per la quale non si vede luce.

Questa situazione non riguarda però solo il comparto edilizio strettamente definito. Ci sono terreni che sono a destinazione commerciale, che possono ospitare solo negozi, uffici, ecc. Ma se l’economia non riprende il volo, se intorno a un posto dove piazzare i negozi non ci sono e non ci saranno case con residenti che possano diventare clienti, quale possibilità c’è di far “rendere” quei terreni? Se dunque il Comune non trova il bandolo di questa matassa – e va registrato come centrodestra prima e centrosinistra oggi sembrino entrambe impantanate (ad onor del vero l’attuale amministrazione ha provato a fare qualche passo in avanti, ma è ben lontana dal risolvere il caso) – la situazione è destinata a peggiorare drasticamente. I soldi sono finiti, la pazienza dei cittadini anche. E Fiumicino muore…
Angelo Perfetti