Il bilancio 2015, al netto delle partite finanziarie e di giro, si attesta a 16 miliardi di euro
Il Faro on line – Sono all’esame del Consiglio regionale il Bilancio di previsione 2015-2017 (proposta di legge n. 229) , la Legge di stabilità regionale 2015 (pl 230) e il Documento di economia e di finanza regionale 2015-2017 (Defr), oltre al Rendiconto generale 2013 e al consuntivo del Consiglio regionale. Il Defr è stato esaminato ed emendato dalla IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, mentre la commissione presieduta da Mauro Buschini (Pd) ha stabilito a maggioranza di rinviare all’Aula la legge di stabilità con tutti gli emendamenti depositati. Ecco, in sintesi, la manovra della Giunta.
Il bilancio 2015, al netto delle partite finanziarie e di giro, si attesta a 16 miliardi di euro. La parte libera, escludendo la sanità (11,5 miliardi che arrivano a 12,170 con i mutui), la quota nazionale trasporti (575 mln) e altre risorse vincolate, ammonta a 3,69 miliardi, di cui 1,25 miliardi per pagare gli oneri finanziari sul debito, 949 milioni per le spese fisse e obbligatorie (Tpl, spese per il personale, per gli organi costituzionali, per gli enti e per le società controllate), oltre a 1,23 miliardi per le altre politiche correnti e di investimento e circa 200 milioni per il fondo per la riduzione della pressione fiscale.
La manovra fiscale
La legge di stabilità prevede anche nel 2015 l’esenzione dall’aumento dell’addizionale regionale Irpef per i contribuenti con reddito fino a 28 mila euro (circa 2 milioni di contribuenti). Nel 2014 l’aumento è stato dello 0,6% sull’anno precedente, così l’aliquota è arrivata al 2,33%. L’aumento previsto per il 2015 è di un ulteriore 1 per cento che porta l’aliquota massima al 3,33 per cento, ma è prevista l’estensione dell’esenzione anche ai contribuenti con reddito fino a 35 mila euro (circa 350 mila contribuenti).
L’addizionale Irpef piena quindi dovrebbe riguardere solo la restante quota di contribuenti (circa 500 mila contribuenti con reddito oltre i 35 mila euro). In questo modo, ai contribuenti con reddito tra i 28 mila e i 35 mila euro sarà applicata un’aliquota inferiore a quella del 2014 (dell’1,73% anziché del 2,33%), quantificabile in in 97 euro pro capite su base annuale. Oltre l’80% dei contribuenti (2.350.000 su 2.850.000), dunque, si troverà, a partire dal 2015, a versare una quota di addizionale Irpef regionale uguale o inferiore rispetto all’anno precedente. È inoltre confermata l’esenzione dall’aumento per i nuclei familiari con reddito fino a 50 mila euro e con almeno tre figli a carico.
Opere pubbliche e investimenti
La legge di stabilità regionale 2015 introduce una norma che consente di definanziare quelle opere pubbliche, interamente coperte da finanziamenti regionali, mai avviate a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento. Nel caso di opere avviate per le quali siano decorsi più di un anno e meno di tre, il beneficiario ha tempo sei mesi per avviare l’opera. Si tratta di una norma volta a liberare risorse oggi bloccate su opere che esistono solo sulla carta, contribuendo così al risanamento e alla sostenibilità complessiva del bilancio e a sostegno di nuovi investimenti.
La strategia che guida gli investimenti inclusi nel nuovo Bilancio, 779 milioni di euro in totale, intende privilegiare il completamento o l’avanzamento delle principali opere infrastrutturali e ambientali previste, e in molti casi già avviate, sui territori. Tra le altre: il collegamento viario Orte-Civitavecchia (30 mln di euro), la Metro C di Roma (170,4 mln ), il raddoppio della Ferrovia Roma-Viterbo e la tratta Campoleone-Aprilia (68,5 mln ), il completamento della Tangenziale dei Castelli (13,3 mln), gli impianti di risalita Terminillo (13,3 mln). 96 milioni di euro verranno destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Sono previsti 55 milioni nel triennio 2015-2017 per investimenti nel campo della ricerca (in particolare, per la creazione di distretti tecnologici culturali). E’ salvaguardato il fondo per il cinema (che sostiene esordienti e produzioni regionali) con 15 milioni l’anno di parte capitale per il prossimo triennio.
Si confermano anche gli investimenti previsti nei 45 progetti per il Lazio presentati a luglio 2014 con l’obiettivo di integrare la nuova programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 con la programmazione del bilancio regionale. Tra questi, il rinnovo del parco autobus con l’acquisto di mezzi ad alta sostenibilità ambientale (52 mln), l’acquisto di nuovi treni ad alta capacità per le ferrovie regionali a sostegno del pendolarismo (22 mln ), gli interventi per prevenire il rischio idrogeologico (71,4 mln) e per risolvere l’emergenza arsenico (44,6 mln), gli interventi per la bonifica della Valle del Sacco (16,5 mln), gli interventi a sostegno della raccolta differenziata dei rifiuti e della chiusura del ciclo (43,4 mln), per il sistema fluviale del Tevere (2,6 mln), per la realizzazione dell’impianto di dissalazione delle Isole Pontine (17,8 mln). Inoltre, la nuova programmazione europea prevede risorse, tra Fesr, Feasr e FSE per 2,6 miliardi di euro nel prossimo triennio.
Politiche sociali e fondi per le start up innovative
Nell’ambito di una riduzione complessiva della spesa corrente, maturata attraverso un’attenta verifica dei budget sulle singole materie, è importante sottolineare l’aumento delle risorse destinate alle politiche sociali e al welfare (+ 12 milioni di euro), con importanti interventi a sostegno della disabilità e dell’inclusione sociale. Il fondo per l’avvio delle imprese innovative viene finanziato anche per il prossimo triennio 2015-2017, che si aggiungono ai 1,5 milioni di euro per l’abbattimento dell’imposizione fiscale per le start up innovative nei primi ventiquattro mesi di attività. Viene finanziato con 1,5 milioni di euro l’anno per il prossimo triennio il fondo destinato ad incentivare la nascita di nuove imprese culturali creative.
90 mln del Fondo europeo per lo sviluppo rurale (Feasr) vengono destinati ai giovani per creare imprese agricole. E’ previsto l’accesso immediato e diretto sino a 70.000 euro a fondo perduto. Nuova spending review su personale, organi istituzionali, società ed enti. Prosegue l’azione di risanamento con nuovi interventi di razionalizzazione amministrativa e societaria e di revisione della spesa. In particolare, si prevede una riduzione delle spese accessorie del personale di diretta collaborazione e del personale comandato; una riduzione degli stipendi di direttori e dirigenti del Segretariato e un contenimento delle spese degli organi istituzionali (Consiglio regionale, Presidenza, Gabinetto, Giunta, Commissario Sanità). Per il 2015, ci sarà un risparmio del 19,4% rispetto al 2014 delle spese per le società controllate quantificabile in 37,2 milioni di euro, per il 2016 di 56,1 mln di euro e per il 2017 di 59,6 mln di euro.
Il bilancio 2015-2017 è armonizzato
Il Bilancio 2015-2017 rispetta il principio dell’armonizzazione, obbligatorio da quest’anno per tutte le amministrazioni pubbliche. Il Lazio, come ente sperimentatore, lo ha introdotto già due anni fa. L’armonizzazione punta alla massima trasparenza dei bilanci regionali che devono indicare in maniera chiara le principali voci di spesa e richiedono l’obbligo della copertura finanziaria. In questo modo, si potranno conoscere meglio i debiti effettivi delle amministrazioni pubbliche.
Fondo Pmi:155 milioni per lo sviluppo e il credito
Grazie al finanziamento del Fondo regionale per le piccole e medie imprese, con una dotazione di 155,5 milioni di euro, saranno possibili interventi a sostegno dell’accesso al credito e dell’innovazione del sistema produttivo.
Tra gli interventi previsti: 30 milioni per rafforzare gli strumenti per l’accesso al credito; 30 milioni per consolidare le garanzie per le PMI; 28,5 milioni per il posizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali (che comprende l’avvio della nuova rete di servizi per l’impresa e il lavoro “Spazio Attivo”); 12 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese; 40 milioni per infrastrutture per lo sviluppo economico; 15 milioni per rafforzare il Piano triennale artigianato e il Piano triennale cooperazione.