Bullismo: una proposta di legge per prevenirlo e contrastarlo

30 gennaio 2015 | 11:42
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Bullismo: una proposta di legge per prevenirlo e contrastarlo

Valeriani: “Nel Lazio il bullismo ha raggiunto una diffusione pari a una percentuale del 41,5 di alunni delle scuole elementari e medie coinvolti come vittime”

Il Faro on line – Illustrata in V commissione la proposta di legge ‘Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo’, primo firmatario il consigliere Massimiliano Valeriani (Pd). Esaurita la discussione generale, il presidente Cristian Carrara (Per il Lazio) ha annunciato per la prossima settimana una serie di audizioni con i soggetti interessati. Nella sua relazione Valeriani ha sottolineato la complessità del fenomeno del bullismo e la necessità di “fornire alle istituzioni, in particolare quelle scolastiche, ulteriori risorse e strumenti che consentano l’incremento di azioni volte a favorire la piena e concreta valorizzazione della persona, la crescita e lo sviluppo educativo”.

Ricordando che “nel Lazio il bullismo ha raggiunto una diffusione pari a una percentuale del 41,5 di alunni delle scuole elementari e medie coinvolti come vittime”, Valeriani ha tenuto a evidenziare che il testo costituisce la prima legge regionale in materia: “nessuna regione ha mai affrontato questo tema e potremmo rappresentare un esempio da seguire”.Nel dettaglio, la proposta di legge prevede finanziamenti per progetti volti a diffondere la cultura della legalità, il rispetto della diversità e l’educazione all’uso consapevole della ‘Rete’; corsi di formazione per il personale scolastico; programmi di sostegno per le vittime del bullismo. Potranno beneficiare dei contributi Comuni, istituzioni scolastiche, aziende del servizio sanitario nazionale e associazioni. Prevista anchel’istituzione di una Consulta regionale del bullismo.

Il consigliere Eugenio Patanè (Pd) ha tenuto a sottolineare come il testo intenda “rispondere in maniera organica e sistemica a una realtà complessa, per affrontare e prevenire un fenomeno che negli ultimi tempi è cresciuto moltissimo”. Patanè ha poi proposto di inserire azioni specifiche contro il cyberbullismo e interventi destinati agli autori degli atti di bullismo. Temi questi ultimi che richiedono maggiore approfondimento anche per la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio), la quale ha messo in evidenza come il fenomeno, “spesso sommerso e complesso da leggere” richieda “un approccio multidisciplinare”. Secondo Bonafoni, inoltre, sarebbe utile includere tra i destinatari degli interventi anche i luoghi dove si pratica lo sport, come ad esempio le palestre.

La vicepresidente della commissione Olimpia Tarzia (Lista Storace) ha definito il testo “equilibrato e pienamente condivisibile”. Tarzia ha posto l’accento, in particolare, su due elementi positivi: il fatto che il problema si affronta insieme alle famiglie e il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo. Si è detta contraria invece all’istituzione della Consulta. Perplessità sull’organismo sono state manifestate anche dalla consigliera Gaia Pernarella (M5s), la quale ha comunque affermato di essere d’accordo in linea generale con la proposta di legge. Pernarella ha detto di apprezzare in particolare l’idea di coinvolgere le famiglie e gli educatori e ha evidenziato la necessità di concentrarsi sull’attività educativa e informativa: “nell’80 per cento dei casi i ragazzi non si rendono conto della gravità degli atti che compiono”.

Per la consigliera Maria Teresa Petrangolini (Per il Lazio) “una delle cose più importanti della proposta di legge è quella di investire sulla scuola”. Per Petrangolini, poi, occorre prestare attenzione ai ragazzi che partecipano agli episodi di bullismo come “spettatori” e al fatto che si è abbassata l’età dei bambini coinvolti. Pure per il consigliere Piero Petrassi è importante “puntare sulle istituzioni scolastiche”, che lavorano di concerto con Asl e servizi del territorio: “in questo modo si mette in moto una rete che è la più capillare possibile”. D’accordo sull’utilizzo della scuola “intesa come rete capillare” anche l’altra vicepresidente della commissione Daniela Bianchi (Per il Lazio), secondo la quale la proposta di legge consente “di fare un’ importante operazione culturale su un tema importantissimo”.