Autorità Portuale, la minaccia di Montino: “O decollano le opere previste o usciamo”

Califano: “Basta immobilismo. Non accettiamo di essere l’ultima ruota del carro”
Il Faro on line – Il Consiglio comunale di Fiumicino ha approvato un ordine del giorno per chiedere al Sindaco di valutare la possibilità di avviare l’iter amministrativo e politico per portare il Comune fuori dall’area di competenza della circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale con conseguente declassamento a porto regionale. “Questa mozione – spiega il presidente del consiglio comunale, Michela Califano – è un segnale chiaro indirizzato all’Autorità Portuale. Siamo stufi del disinteresse di quest’ultima nei nostri confronti. Fiumicino è il polo principale della Città Metropolitana, la Porta del Mediterraneo. Se questo non viene preso in considerazione qualcuno dovrà pur farglielo capire. Non accettiamo di essere l’ultima ruota del carro”.
Una proposta complessa che ha comportato un acceso dibattito sfociato in alcuni minuti di sospensione del Consiglio. Diverse le motivazioni addotte a sostegno della delibera, prima tra tutte la sostanziale immobilità dell’Autorità Portuale sul fronte dei vari progetti previsti per il rilancio dell’economia territoriale come il nuovo porto commerciale o il ripristino dei collegamenti con la Sardegna e le Isole Pontine, oltre alla mancata costruzione di alcune importanti infrastrutture quali la darsena per i pescherecci, la nuova passerella, la messa in sicurezza degli ultimi 150 metri delle banchine del porto canale e il mercato del pesce. Tra i punti a sostegno vi erano anche le presunte gravi irregolarità amministrative dell’Ente che sarebbero emerse da una verifica amministrativa contabile eseguita dal Mef.
“Sono anni che gli operatori portuali chiedono l’escavo della Fossa Traianea senza ottenere una risposta – continua Califano -. Anni che chiediamo la messa in sicurezza del Porto Canale. Le nostre aziende non vengono coinvolte nell’operato dell’Authority, nessun posto di lavoro viene riservato ai nostri giovani che sono esclusi da qualsiasi sbocco occupazionale. Abbiamo una sede dell’Ap ma sembra che nessuno ci punti. Noi non siamo la Cenerentola dell’Authority. Quando il nostro Comune aderì al network l’ha fatto per rilanciare il polo portuale laziale all’interno del quale Fiumicino doveva essere centrale. Oggi invece viene utilizzato solo come vetrina per lanciare progetti che rimangono su carta. Se in passato c’è stato immobilismo su questo problema, noi non vogliamo ripetere lo stesso errore”.
Contraria all’approvazione dell’ordine del giorno l’opposizione che chiede a gran voce una conferenza dei capigruppo per discutere la questione con tutte le parti interessate spiegando che una decisione così importante non può essere presa senza aver prima interpellato gli operatori portuali, la piccola e grande pesca e tutte le associazioni di categoria e ipotizzando interessi esterni all’aula a spingere la maggioranza. “Questa maggioranza continua a dimostrare tutta la propria arroganza – afferma l’opposizione -, è giusto pretendere dall’Autorità Portuale il rispetto degli impegni, eravamo stati i primi, lo scorso settembre, a presentare un documento che la mettesse in mora e le chiedesse di dare seguito agli accordi presi con particolare attenzione al coinvolgimento delle imprese e della manodopera locale. Ma da qui a far uscire Fiumicino dall’Ap senza coinvolgere o nemmeno chiedere cosa ne pensassero gli operatori portuali è assurdo. Oggi non solo si è commesso l’ennesimo atto di superbia ma si è anche implicitamente sfiduciato l’attuale delegato alla pesca che ha sempre espresso la propria contrarietà a questa ipotesi. Ci auguriamo per coerenza e non abbiamo motivo di pensare il contrario, che l’attuale delegato rimetta il proprio incarico”.
“Non possiamo attendere che succeda qualcosa di irreparabile. La priorità è la messa in sicurezza del canale e l’avvio dello sviluppo del porto commerciale. Dopo mesi di colloqui, incontri, promesse, ipotesi di lavoro, contatti con i nostri uffici dell’Urbanistica e riunioni per la strada di cantiere – risponde il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – siamo al nulla di fatto. Sono anni che Fiumicino e il suo territorio attendono risposte concrete, provvedimenti che testimonino l’interesse e la centralità di Fiumicino da parte dell’Ente e dei suoi rappresentanti. Non si tratta di colori politici, di questo o quel Presidente dell’Autorità Portuale, ma di opere e progetti che riguardano la sicurezza all’interno delle aree demaniali, delle banchine e lo sviluppo del territorio. Fino a oggi gli unici investimenti fatti hanno riguardato esclusivamente i porti di Gaeta e Civitavecchia. Non possiamo più accettarlo. Mi impegno a portare l’ordine del giorno, votato oggi in Consiglio, all’attenzione di tutte le sedi e le istituzioni competenti e a compiere gli atti necessari per ridare a Fiumicino la centralità e l’importanza che merita”.
Per protesta i consiglieri dell’opposizione hanno deciso di non votare. “Io mi rifiuto di assumermi una responsabilità del genere senza aver avuto la possibilità di parlare con gli operatori portuali, è assurdo – conclude Gonnelli -. Senza un confronto non possiamo immaginare cosa ci sia dietro un porto canale. Sicuramente la pesca è la realtà predominante ma non è l’unica. Non possiamo essere così prepotenti da prendere decisioni senza ascoltare chi, nel porto canale ci lavora e vive”. L’ordine del giorno è stato votato ad unanimità dei presenti esclusa l’opposizione.
Silvia Buoso