Muzio Sforza Cesarini in visita ai suoi possedimenti rutuli

20 marzo 2015 | 06:00
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Muzio Sforza Cesarini in visita ai suoi possedimenti rutuli

Muzio Sforza Cesarini: “Ma è il demanio il proprietario? Per me la questione Salsare si potrebbe risolvere in dieci minuti”

Il Faro on line – E’ stato visto in piazza ove si è intrattenuto con cittadini e politici, poi una fugace apparizione in comune a salutare il sindaco e gli assessori. Non si sa di cosa hanno parlato, ma certo che all’uscita gli è stato chiesto se è consapevole che il demanio dello Stato, sta trattando con il comune per quanto riguarda la risoluzione delle Salsare al fine, come ha detto sempre in sindaco, per trasferire parte dei terreni del feudo di Ardea al comune che a sua volta dovrebbe venderli ai cittadini occupanti. La risposta di Muzio Sforza Cesarini è stata: “Ma è il demanio il proprietario? Per me la questione Salsare si potrebbe risolvere in dieci minuti”.
Una risposta che  ancora una volta crea confusione sulla proprietà di quelle terre. Tanto da poter interpretare che malgrado il demanio ne sia l’intestatario catastale la risposta del giovane nobile, da adito a pensare che quel vasto possedimento, oggi in buona parte occupato da costruzioni abusive; da discariche a cielo aperto (anche di rifiuti pericolosi, vedi ultimi sequestri); da numerosi accampamenti di rom; possa essere ancora della famiglia Sforza Cesarini.

Se ancora ci sono di questi dubbi sarebbe opportuno che qualcuno desse una spiegazione una volta per tutte. L’erede della nobile casata, ha ammirato le scaletta e visto la ripulitura dell’area attorno al famoso castello ed alla rupe. Prima di lasciare Ardea feudo dei suoi avi, per  raggiungere Tor San Lorenzo nella famosa torre che sembra essere stata progettata addirittura da Michelangelo, si è recato nell’area di quello che resta del famoso castello Sforza Cesarini di Ardea. Non sappiamo il contenuto dei discorsi tra i vari politici accorsi, tra cui oltre al sindaco, l’assessore Raimondo Piselli, Romolo De Paolis, Volante Policarpo e i giovani che stanno ripulendo le grotte.
Luigi Centore