Indagato il capo di gabinetto della Regione Lazio

25 marzo 2015 | 08:26
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Indagato il capo di gabinetto della Regione Lazio

Maurizio Venafro è indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma in merito ad una gara d’appalto della Regione

Il Faro on line – Il capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Maurizio Venafro, si è dimesso dal suo incarico. ”Dopo aver appreso di essere formalmente indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma in merito ad una gara d’appalto della Regione Lazio – scrive in una lettera al presidente della Regione e ripresa dalla agenzie – sono comparso spontaneamente davanti ai Pubblici Ministeri che conducono l’indagine; ho fornito tutti i chiarimenti che mi sono stati richiesti ed ho dato ampia e utile collaborazione per una corretta ricostruzione dei fatti. Devo necessariamente prendere atto che la normale tempistica d’indagine, al netto di ogni retorico richiamo ad un’auspicabile rapidità, impone ai magistrati inquirenti di svolgere, con la necessaria attenzione, tutti i dovuti e complessi accertamenti; ciò è però (purtroppo) incompatibile con i tempi della politica, dell’informazione e, infine ma non per ultimo, con quelli della mia personale dignità”.

Venafro aggiunge: “Non intendo, finché la mia posizione non sarà chiarita e chiusa con l’inevitabile archiviazione, conseguente alla mia estraneità ad ogni ipotesi d’accusa, parlare pubblicamente dell’indagine, dei fatti e delle ragioni che depongono per l’assoluta correttezza e trasparenza del mio operato”. Un gesto assunto, quindi, per permettere ”alla politica ed alla magistratura di fare il proprio lavoro senza condizionamenti reciproci, ed anzi in uno spirito di collaborazione che deve unire tutte le energie positive del nostro Paese”.

La risposta di Zingaretti non si è fatta attendere. ”In questi anni – afferma, rivolgendosi a Venafro – ti ho voluto accanto a me perché conosco le tue capacità, la tua onestà e trasparenza. Con le tue parole e scelte, ti fai carico di un atto di grande responsabilità, non dovuto, di cui ti ringrazio”. ”Questo conferma ancora una volta la tua profonda sensibilità e il tuo rispetto nei confronti delle istituzioni che hai sempre servito con rigore, dedizione e intelligenza”.

“Il coinvolgimento in un’indagine non può essere considerato in alcun modo come una condanna – continua Zingaretti – e non prevede alcun automatismo per chi ha cariche pubbliche e non ho dubbio alcuno che il proseguo delle indagini dimostrerà la tua totale estraneità ad ogni addebito e la correttezza delle tue azioni. Questo da ancora più dignità al tuo atto. Del resto, sei stato in questi anni tra i principali e assoluti protagonisti di una stagione di rinnovamento amministrativo per riaffermare la legalità e la centralità del bene comune contro il prevalere di interessi di parte e gruppi di potere e di questo, anche in questo momento di grande dolore per me, torno a ringraziarti”.