La lunga agonia di Tassone. Cronaca delle sue dimissioni

27 marzo 2015 | 05:45
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La lunga agonia di Tassone. Cronaca delle sue dimissioni

Dall’arrivo del commissario Esposito alle dimissioni. Storia di un travaglio durato un mese

Il Faro on line – Si chiude con la conferma delle proprie dimissioni la guida di Andrea Tassone al X municipio di Roma. Troppa l’illegalità diffusa nelle strutture amministrative del municipio, secondo il senatore del Pd Esposito, membro della  commissione parlamentare antimafia, giunto il 22 febbraio nel litorale per controllare l’attività delle sedi municipali del partito nel quale è stato eletto. Una scelta interpretata dall’opposizione del parlamentino lidense come un commissariamento dell’amministrazione municipale da parte del Pd romano.

Un arrivo, quello di Esposito che ha portato in ogni caso una ventata di novità per il Municipio, visto che pochi giorni dopo giungevano  le indiscrezioni, riportate dal quotidiano “Repubblica”, riguardo al rimpasto di 4 membri della giunta in quota Pd. Un Cambio mai avvenuto perché nel frattempo erano sopraggiunte le dimissioni di Tassone, motivate dall’impossibilità di poter gestire un Municipio complesso come quello di Ostia senza l’aiuto del Comune di Roma. Il presidente del X Municipio, per questo motivo,  aveva chiesto, per rimanere in carica, la rotazione degli incarichi dirigenziali e amministrativi nel territorio e il ritorno delle pratiche riguardanti le spiagge al comune di Roma. Una richiesta di aiuto accettata successivamente dal sindaco Marino. Sembrava una normale storia della politica italiana, ma nel giro di pochi giorni accadevano due eventi che hanno minato la credibilità di Tassone e probabilmente influito anche sulla scelta di quest’ultimo di confermare le proprie dimissioni.

Il 2 marzo infatti viene notificata al presidente del Municipio una richiesta di elezione di domicilio da parte della magistratura. Un atto che di solito prelude, ma non necessariamente, all’apertura di un’indagine. La notifica, secondo le fonti, sarebbe avvenuta per la scoperta di alcune irregolarità, successivamente segnalate alla magistratura, da parte dei vigili, durante la manifestazione “Lungomare di Roma”. Da qui lo scoppio delle polemiche con l’opposizione e con il senatore del Ncd Augello  che ha presentato un’interrogazione al Ministro della funzione Pubblica sulla vicenda. La scelta di chiedere il cambio del comandante dei vigili, sembrava apparire agli occhi del centrodestra come una ritorsione verso una persona che aveva semplicemente fatto il suo lavoro. Infine, il 22 marzo, l’autorità anticorruzione acquisiva le carte dell’appalto per l’affitto della caserma dei vigili urbani per verificare presunte irregolarità.

Pochi giorni dopo, la conferma delle dimissioni di Tassone. Ufficialmente motivate dall’impossibilità di poter rimediare all’illegalità diffusa negli uffici dell’amministrazione municipale. Ma sulle quali grava l’ombra. Di una crisi di nervi del presidente del x Municipio oppure una tempesta giudiziaria che sta per abbattersi sul Municipio.

Marco Orlando