Il faro on line – A causa della crisi e della scarsità di denaro, la maggior parte delle persone non è più in grado di acquistare un’abitazione e si vede costretta ad andare in affitto. Quando si prende in affitto un locale, a prescindere dalla sua destinazione d’uso, si diventa a tutti gli effetti i locatari dell’immobile in questione. Questo significa che si accetta di firmare la così detta locazione, ovvero il contratto mediante il quale una parte, precisamente il locatore (proprietario di casa), si impegna in modo vincolante a far godere del bene all’altra parte, ovvero il locatario (inquilino), in cambio di un corrispettivo in denaro e per un determinato periodo di tempo.La locazione è nota a tutti come contratto d’affitto. Ma come deve essere redatto un contratto di locazione?
Contratto d’affitto: come compilarlo
Ai fini legali, la compilazione corretta del contratto di locazione è determinante per garantire la sua validità in caso di controlli fiscali ed eventuali divergenze legali. È dunque molto importante, prima di firmare, che entrambe le parti verifichino la regolarità di tutti gli aspetti. Se dovete redigere un contratto di locazione e pensate di non essere in grado di farlo per conto vostro, potete contattare dei professionisti che se ne occupino per voi. Rivolgetevi ad uno studio di consulenza fidato e richiedete la redazione del contratto di locazione. In questo modo, eviterete anche l’incombenza di dovervi recare presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per la registrazione dello stesso. Tornando alla compilazione del contratto di locazione, vi forniamo una breve guida sugli elementi che non devono mancare:
– la data della stipula: si riferisce al giorno della firma del contratto ed è determinante perché rappresenta la data indicativa dalla quale partono i 20 giorni di tempo per la registrazione del contratto e per la decorrenza dello stesso.
– i dati delle parti contraenti: si tratta dei dati di entrambe le persone coinvolte nella stipula del contratto. Ognuna delle parti deve indicare il proprio nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza e codice fiscale. Se si tratta di un’azienda andranno indicati la ragione sociale, l’indirizzo della sede ed il numero di partita Iva.
– i dati identificativi dell’immobile preso in locazione: si tratta dei dati dell’immobile soggetto a locazione. Si devono indicare la via, il Comune, il civico, il piano e l’eventuale scala o interno, il numero dei locali che compongono l’immobile, i servizi e la destinazione d’uso dello stesso (abitazione, ufficio, bottega, laboratorio, ecc…).
– i dati catastali: si devono indicare le sezioni, la zona censuaria, la categoria catastale, la classe, i vani, la rendita catastale, ecc…
– il prezzo del canone d’affitto: definito anche come canone di locazione, si tratta della somma che il locatario deve periodicamente corrispondere al locatore per poter beneficiare del bene immobile. Nello specifico occorre indicare il corrispettivo annuo, il prezzo pattuito per la locazione, le spese annue (le spese condominiali e del riscaldamento centralizzato ad esempio) e la rata concordata da pagare ad ogni scadenza stabilita nel contratto.
– la durata della locazione: può variare a seconda della tipologia del contratto e dell’immobile. Generalmente, per uso abitazione dell’immobile si usa la formula 4 anni + 4, per uso diverso da quello abitativo si usa la formula 6 anni + 6 (uffici, magazzini, botteghe, laboratori, ecc…), mentre per l’utilizzo alberghiero dello stabile è prevista la formula a 9 anni.