Ordinanza sulla coltivazione delle fave: ecco le zone di divieto

30 dicembre 2015 | 07:15
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Ordinanza sulla coltivazione delle fave: ecco le zone di divieto

E’ vietato coltivare questo genere di legume nei centri abitati, vicino le scuole, presso gli edifici e i luoghi pubblici 

Il Faro on line – E’ in questo periodo della semina delle fave che e’ stata firmata una ordinanza che ricorda che nel territorio comunale e’ in vigore una limitazione alla coltivazione di fave, loro derivati e piselli, a tutela delle persone affette da favismo (carenza dell’enzima G6pd). E’ infatti vietato coltivare questo genere di legumi nei centri abitati di Castagnetta, Nuova Florida, Banditella, Nuova California, Colle Romito, Lido dei Pini, del Centro storico e negli agglomerati di case in corrispondenza del Lungomare degli Ardeatini, di Lungomare Tor San Lorenzo, di Lungomare delle Pinete e a 300 metri dalle stesse zone.

Inoltre, è fatto assoluto divieto coltivare fave, loro derivati e piselli nel raggio di 300 metri da ogni scuola pubblica e privata, tutti gli edifici e luoghi pubblici compresi cimiteri, centri sportivi, luoghi di culto, uffici postali, le stazioni dei carabinieri, le sedi della polizia locale, le strutture sanitarie pubbliche e private i parchi pubblici, tutte le strade abitualmente frequentate per l’accesso al mare, le abitazioni delle persone affette da favismo, su via Pontina Vecchia e tutta la via Laurentina, via Pontina Nuova. Esiste anche il divieto assoluto di coltivare questi legumi entro i 500 metri di raggio al chilometro 29 di via Laurentina. I proprietari dei fondi che si trovano nelle zone di divieto devono eliminare del tutto questo genere di colture. La vendita di fave fresche e loro derivati nel caso in cui dovesse essere fatta nel perimetro urbano, nei negozi sia al minuto sia all’ingrosso, è consentita purché le stesse siano preconfezionate in sacchetti sigillati e dando una adeguata pubblicità al fatto che si stanno vendendo.

I cittadini che intendono coltivare fave o loro derivati al di fuori dei centri urbani devono accertarsi, in Comune, che non sia attivo il divieto di coltivazione. In caso di inosservanza dell’ordinanza la multa è di 200 euro.