Diabete, un nuovo piano per garantire l’assistenza

31 marzo 2016 | 15:58
Share0
Diabete, un nuovo piano per garantire l’assistenza

Sono 385mila i diabetici del Lazio, di questi oltre 2.500 in età pediatrica

Il Faro on line – Da maggio prossimo, grazie al nuovo piano per la malattia diabetica, i pazienti saranno presi in carico dalle strutture sanitarie della Regione che penseranno ad organizzare ogni singolo percorso di cura. Nel Lazio la prevalenza del diabete al 31 dicembre 2013 è del 10,3% con un tasso tra le varie Asl da un minimo di 8,9% a un massimo di 12% negli uomini e da un minimo di 6,4% a un massimo di 10,6% nelle donne. Sono 385mila i diabetici del Lazio, di questi oltre 2.500 in età pediatrica.

L’obiettivo del piano, che è stato condiviso con le società scientifiche e le associazioni dei malati e definisce il perimetro operativo e le linee di programmazione è quello di rendere omogenea l’assistenza a favore delle persone con diabete in tutto il territorio della nostra regione a partire dalla gestione integrata del paziente con l’attivazione di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) personalizzati e differenziati a seconda del grado di complessità della malattia.

La prima tappa è lo studio del medico di Medicina Generale, dove avverrà la presa in carico. Gli esami saranno prescritti in una sola ricetta, la prenotazione delle visite sarà fatta direttamente dallo studio del medico di medicina generale e la maggior parte delle prestazioni saranno eseguite nella stessa struttura e nella stessa giornata. La fase sperimentale di attuazione del nuovo Piano durerà cinque mesi, da maggio a settembre, e coinvolgerà circa 15mila persone. Tra l’altro particolare attenzione viene dedicata al percorso per favorire l’inserimento a scuola del bambino con diabete.

Ecco quali sono le strutture interessate: le Case della Salute di Prati Trionfale, Tenuta di Terranova e S. Agostino di Ostia ed i Distretti di Monte Mario, S.Giovanni-Cinecittà e Prenestino Centocelle, poi progressivamente verrà estesa a tutto il territorio regionale a partire dalle Case della Salute e dalle Unità di Cure Primarie della Medicina Generale.