Il Wi-Fi e l’irradiazione di campi elettromagnetici

15 aprile 2016 | 16:10
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Il Wi-Fi e l’irradiazione di campi elettromagnetici

Il Faro on line – Il 29 e 30 aprile No Wi-Fi Day. L’iniziativa nasce come risposta alla notizia del Premier Renzi di celebrare un Internet Day per il 30° anniversario dello sbarco del Web in Italia. Per il presidente del Consiglio sarà anche l’occasione per presentare i progetti governativi della Banda ultra larga, che prevedono di diffondere maggiormente la tecnologia Wi-Fi nei luoghi pubblici. Così, grazie a diverse associazioni e onlus, viene organizzata una contro-festa simbolica, cioè l’altra faccia dell’Internet Day renziano. Sarà una due giorni di consapevolezza e verità per la diffusione libera del principio di precauzione: è nato così il Comitato Promotore del No Wi-Fi Days.

Per far emergere il dubbio, non sulle potenzialità indiscusse delle comunicazioni multimediali, ma sui potenziali effetti biologici non termici dell’elettromagnetismo cumulativo, sulle ripercussioni sulla salute di bambini, anziani e malati. Migliaia di studi medico-scientifici internazionali attestano l’elettrosmog come causa di quattro effetti fisiologici primari: la perdita di tenuta della barriera ematoencefalica, l’interferenza con la produzione di melatonina, la destabilizzazione della regolazione delle membrane cellulari e danni genetici.

Inoltre i campi elettromagnetici interferiscono con la funzione riproduttiva, compromettendo gravemente il sistema immunitario, endocrino, cardiovascolare e le funzioni neurologiche degli esseri umani come di tutti gli esseri viventi, con evidenti ripercussioni anche nell’ambiente. Ne conseguono sintomi di malessere e patologie che variano da un livello medio ad uno grave, come mal di testa, nausea, perdita di concentrazione e di memoria,disturbi cardiaci e dell’umore, arrivando sino ai tumori (cerebrali, tiroidei e delle ghiandole parotidee) e ai gravi danni apportati al DNA. Nel 2012 la Corte di Cassazione italiana ha riconosciuto il nesso causale ‘tumore-onde elettromagnetiche’ nel processo vinto da un cittadino colpito da grave tumore al trigemino per uso di telefonino cellulare.

Nei paesi industrializzati è poi in forte crescita la popolazione colpita da malattie ambientali altamente invalidanti come l’Elettrosensibilità e la Sensibilità Chimica Multipla, e altre patologie correlate all’esposizione dei campi elettromagnetici. Nel 2015 in Italia è stato lanciato l’appello di una nutrita task force sui campi elettromagnetici (70 tra medici, scienziati e ricercatori, supportati da numerose associazioni e comitati legalmente costituiti) diffuso attraverso una lettera pubblica indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ai Parlamentari della Repubblica e ai Presidenti della Regioni per invitarli a ‘non attuare il rilassamento dei livelli di protezione della popolazione dai campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde’ (Wi-Fi compreso).

Marco Staffiero