Lotta alle mafie, alla Pisana Libera, Legambiente e Centopassi per…
Il Lazio è al quinto posto nella classifica nazionale per ecoreati, con circa 2.200 casi, una media di 6,1 al giorno
Il Faro on line – Prosegue il ciclo di audizioni della Commissione speciale del Consiglio regionale che si occupa di studiare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata nel Lazio. Ieri alla Pisana i consiglieri regionali hanno incontrato i rappresentanti laziali di Libera, di Legambiente e di Centopassi per…, un gruppo di lavoro che studia il fenomeno delle infiltrazioni criminali nella provincia di Viterbo. E’ stata la terza audizione con le associazioni, dopo quelle del 14 e del 18 aprile.
I consiglieri hanno sottoposto una serie di domande agli auditi, attivando un dibattito che ha fatto emergere numerosi spunti e notizie sulla situazione del Lazio.Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha incentrato il suo intervento sui reati contro ambiente e territorio (ecoreati) nel Lazio, tra i quali: illecito smaltimento dei rifiuti; inquinamento delle acque; abusivismo edilizio. Legambiente ha riportato ai commissari alcuni dati relativi al territorio regionale contenuti nel ‘Rapporto Ecomafia 2014’, annunciando con l’occasione la pubblicazione tra un mese di quello del 2015.
Da quelli del 2014 emerge che il Lazio è al quinto posto nella classifica nazionale per ecoreati, con circa 2.200 casi, una media di 6,1 al giorno. Nella classifica delle città, invece, Roma risulta quarta. Secondo l’associazione, inoltre, dall’entrata in vigore della normativa nazionale che introduce i delitti ambientali (maggio 2015), il Lazio guida la classifica italiana degli ecoreati contestati, con 134 infrazioni accertate, 121 denunce e 17 sequestri. Legambiente, dato che i numeri del fenomeno sono sempre in costante crescita, ha chiesto alla commissione di valutare l’opportunità di istituire un Osservatorio regionale sugli ecoreati.
Il rappresentante di Centopassi per…, Umberto Cinalli, ha sottolineato come la provincia di Viterbo non sia affatto immune dalla presenza della criminalità organizzata, come molti pensano. Al contrario, secondo l’associazione, nel territorio viterbese ci sono infiltrazioni malavitose nei settori principali dell’economia locale, a partire dalle attività estrattive e dall’agricoltura. Centopassi per…, a titolo esemplificativo, ha raccontato ai commissari due casi: la scoperta in una cava di 15 pozzi su 17 inquinati da metalli pesanti e idrocarburi, che hanno contaminato alcuni terreni agricoli circostanti e il commissariamento di un’azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti.
Nel corso dell’audizione di Fabrizio Marras, referente di Libera per il Lazio, si è tornato a parlare di ecoreati legati allo smaltimento dei rifiuti, con riferimento non solo alle zone meridionali del Lazio, dove questo fenomeno sarebbe già diffuso, ma anche al territorio settentrionale della regione, dove ‘ndrine e clan camorristici si sarebbero infiltrati negli ultimi anni. L’associazione ha auspicato un intervento delle istituzioni per rafforzare le attività di informazione e sensibilizzazione, a partire dalle scuole fino al mondo del lavoro. A tal proposito, l’associazione ha rinnovato la denuncia, già emersa nella precedente audizione, della presenza del fenomeno del caporalato nelle campagne pontine, dove la criminalità organizzata sfrutterebbe gli immigrati con il lavoro nero.