I pazienti del Bambino Gesù alle Olimpiadi di Rio, insieme ai campioni della scherma
I piccoli pazienti della Neuropsichiatria infantile saranno a Rio, nell’ambito di un progetto innovativo
Il Faro on line – Il sogno di andare alle Olimpiadi. Proprio, come fanno i grandi campioni dello sport. E questo desiderio, unico al mondo, sta per avversarsi, per 8 bambini, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo faranno, grazie all’iniziativa promossa dalla Federazione Italiana Scherma, in collaborazione con il nosocomio romano, che da sempre, è il centro della cura e della protezione dei bambini, nell’ambito della loro salute personale. Questa lodevole iniziativa è stata presentata, il 20 luglio scorso, proprio nell’Ospedale Romano, alla presenza della squadra maschile di spada, in partenza per il Brasile e della dirigenza sanitaria del Bambino Gesù, insieme con quella sportiva, della Fis.
Il progetto denominato “Rio 2016” è rivolto ai bambini con disturbo autistico, avviati appunto, alla pratica dell’antica arte della scherma. I bambini coinvolti saranno presenti a Rio e alloggeranno, nei pressi del Villaggio Olimpico, insieme a 5 operatori specializzati dell’Ospedale e con una maestra di scherma: “A nome della Federazione, voglio ringraziare l’Ospedale”. Ha dichiarato il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, come indicato nel comunicato inserito sul sito ufficiale della Fis.
Il massimo esponente della scherma italiana ha proseguito: “Questo progetto è la testimonianza che lo sport è di tutti. Dimostra, come la scherma possa essere uno strumento di integrazione. Siamo felici di poter dare il nostro contribuito”. Altri due progetti rientrano all’interno di “Rio 2016” e si stanno con esso, sviluppando, in collaborazione. In questo modo, “Aita Onlus” e “Accademia Scherma Lia” potranno ancora contribuire alla crescita dei giovani e diffondere, i valori dello sport, insieme a quelli del benessere psico-fisico.
Gli 8 bimbi che saranno a bordo pedana a Rio, insieme ai loro beniamini della spada italiana, sono pazienti preziosi, seguiti dall’Uoc di Neuropsichiatria e frequentanti, come riporta la news della Fis, della stessa Accademia Scherma Lia. In occasione della presentazione di questo progetto, la Nazionale degli spadisti azzurri si è esibita, in una piccola dimostrazione, di fronte ai loro piccoli e speciali tifosi.
In questo modo, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Marco Fichera ed Andrea Santarelli hanno potuto anticipare, quella grande emozione, che gli 8 bimbi vivranno con loro, in Brasile: “Questa esperienza è pionieristica – ha detto Luigi Mazzone, mental coach della Nazionale di spada e neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù, continuando – in termini di inclusione sociale, della disabilità, ha dei risvolti importanti”. Ecco allora, che lo sport si fa ancora una volta, strumento di miglioramento sociale. Ed i suoi atleti, canali indispensabili, per i suoi benefici, in termini di salute.
Saranno gli 8 bambini partecipanti il progetto a beneficiare, della bellezza valoriale e salutare della scherma e la spada sarà protagonista. E non solo in pedana e sotto la bandiera olimpica. I piccoli tifosi della scherma voleranno a Rio, dal 7 al 16 agosto e accompagneranno i campioni azzurri, sul podio a Cinque Cerchi. Vincendo insieme a loro. In questo modo, Ruggero Parrotto, Direttore delle Risorse Umane, dell’Organizzazione e dello Staff dell’Ospedale Pediatrico romano, ha espresso la sua soddisfazione, nei confronti di questo interessante progetto: “Sarà un momento particolare e bello, per questi ragazzi – ha detto Parrotto, continuando – le giornate sono lunghe, per chi non sta bene. Chi lotta, lo fa per stare meglio. L’Ospedale fa il suo lavoro in tanti modi: questo ne è un esempio inclusivo”.
Anche i bimbi di “Rio 2016” hanno tirato insieme ai campioni della spada azzurra, lo scorso 20 luglio ed insieme, lo faranno di nuovo, a Rio 2016, in agosto. Alle Olimpiadi, per essi, di una vita. In questo modo, atleti e piccoli tifosi condivideranno questa memorabile esperienza e si prenderanno per mano, per scrivere la loro storia. In nome dei valori olimpici dello sport.
Foto : Federazione Italiana Scherma
Alessandra Giorgi