#fiumicino, rischio idraulico: Che fine hanno fatto i soldi per la manutenzione e per le idrovore? Pronto l’esposto
Lo Studio Legale Giusti&Laurenzano insieme al Comitato Spontaneo “Isola Sacra” siede al tavolo di confronto con il Comune di Fiumicino
#fiumicino, rischio idraulico: Che fine hanno fatto i soldi per la manutenzione e per le idrovore? Pronto l’esposto
Il Faro on line – I lavori per la strada argine sono partiti, ma non risolveranno nulla se l’altro vincolo – non quello dell’esondazione ma quello del rischio idraulico dovuto a bombe d’acqua – non verrà eliminato. Il problema, a Fiumicino, è che esiste un groviglio di vincoli i quali fanno sì che anche risolvendo una parte resta aperta un’altra. Un po’ come un cubo di Rubik nel quale appena sistemata una faccia scopri che ce n’è un’altra da mettere a posto.
Lo Studio Legale Giusti&Laurenzano insieme al Comitato Spontaneo “Isola Sacra” siede al tavolo di confronto con il Comune di Fiumicino per la risoluzione delle problematiche del territorio e presenta ricorso al Tar Lazio per conoscere l’utilizzo delle risorse destinate alla manutenzione dei canali ed idrovore.
La Regione Lazio ha preso atto della nota con cui il Consorzio di Bonifica del Tevere e Agro Romano hanno dichiarato che i terreni di Isola Sacra nel Comune di Fiumicino sono ancora a rischio idraulico troppo elevato per consentire l’autorizzazione a nuove edificazioni.
“In particolare – spiega l’avvocato Laurenzano – la nota del Cbtar sottolinea la grave situazioni dei canali di bonifica, non più in grado di garantire l’effettivo smaltimento delle acque piovane e come tale da aggravare il c.d. rischio idraulico da alluvione, già indicato come massimo dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere.
Proprio per questo motivo il Comitato Spontaneo Isola sacra ha conferito mandato allo Studio Legale Giusti&Laurenzano per l’avvio di un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per conoscere che fine hanno fatto i numerosi stanziamenti della Regione Lazio e del Comune di Fiumicino per la manutenzione del sistema primario e secondario dei canali di bonifica e delle idrovore. Si parla di oltre tre milioni di euro stanziati tra il 2014 e il 2015, di cui non si riesce a comprendere se e come siano stati utilizzati”.
Da parte sua la Regione Lazio, dopo aver stanziato i fondi nel 2015 e aver approvato i progetti di efficentazione dei canali nel maggio 2016, dichiara – nelle aule giudiziarie – di non aver alcun atto nè competenza in relazione alla manutenzione di canali ed idrovore, mentre il Consorzio di Bonifica non fornisce alcun riscontro. Nei prossimi giorni sarà presentato un esposto alla Procura della Repubblica per chiarire dove e come siano finite le risorse stanziate.