crioprotezione

Ecco come si raccolgono e come si conservano le cellule staminali cordonali

1 dicembre 2016 | 11:41
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Ecco come si raccolgono e come si conservano le cellule staminali cordonali

Conservare le cellule staminali è un argomento che genera dubbi e domande ai futuri genitori

Ecco come si raccolgono e come si conservano le cellule staminali cordonali

Il Faro on line – Conservare le cellule staminali è un argomento che genera dubbi e domande ai futuri genitori: “È una procedura sicura? Sarà doloroso per il bimbo? Le staminali si conservano così a lungo?”.

Alla nascita si preleva un campione di sangue del cordone ombelicale mediante procedure sicure e indolori per mamma e bimbo. Ostetriche e medici appositamente istruiti trasferiranno il sangue cordonale dalla vena ombelicale a una sacca ematica provvista di anticoagulante, servendosi di un ago di grosso calibro. Si eseguono analisi del sangue sul campione prelevato volte ad analizzare eventuali batteri presenti o sostanze contaminanti che potrebbero inficiare la conservazione.

Dopo le analisi si eseguono una serie di trattamenti sul campione (eventuale eliminazione di globuli rossi o di frazione plasmatica) che lo renderanno adatto alla crioconservazione presso una biobanca. La conservazione avviene all’interno di biocontainers, dove tramite azoto liquido o aeriforme si raggiunge una temperatura di -196°C; inoltre, affinché non si formi ghiaccio, si aggiunge al campione di sangue il DMSO1, ossia il dimetilsolfossido al 10% (una sostanza crioprotettiva).

Sistemi di allarme in grado di percepire e segnalare eventuali cambi di temperatura (potenzialmente dannosi per l’intero iter di conservazione), sono posti all’interno dei biocontainers. In aggiunta, per maggiore sicurezza, è prevista una seconda fonte di azoto, da usare in caso di avarie (es. un black-out).

Grazie a queste precauzioni, è possibile conservare per molto tempo le staminali cordonali. In base ad alcuni studi le staminali cordonali possono essere crioconservate per più di 24 anni senza che la loro vitalità e le loro proprietà di proliferazione e di differenziazione si alterino2,3.

Abbiamo l’esempio della ricerca sperimentale, dove in un modello murino sono state infuse cellule staminali cordonali umane conservate per oltre 24 anni. Tali cellule hanno ripopolato il midollo osseo e dopo 6 mesi, hanno ripopolato anche quello di un secondo animale3.

Questi sono dei risultati davvero notevoli che dimostrano l’importanza della conservazione delle cellule staminali cordonali per la progettazione di terapie volte al trattamento di un numero sempre crescente di malattie.

Per maggiori informazioni: www.sorgente.com

Note bibliografiche

1. Moise, K.J., Jr., Umbilical cord stem cells. Obstet Gynecol, 2005. 106(6): p. 1393-407.

2. Broxmeyer, H.E., et al., Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood Blood. 117(18): p. 4773-7.

3. Broxmeyer, H.E., Cord blood hematopoietic stem cell transplantation in StemBook, T.S.C.R. Community, Editor. May 26, 2010.