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Cronaca Locale
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#Fiumicino, ombre sulla Riserva: cemento, rifiuti, kerosene, pesticidi, scarichi aerei

23 gennaio 2017 | 08:05
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#Fiumicino, ombre sulla Riserva: cemento, rifiuti, kerosene, pesticidi, scarichi aerei
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#Fiumicino, ombre sulla Riserva: cemento, rifiuti, kerosene, pesticidi, scarichi aerei
#Fiumicino, ombre sulla Riserva: cemento, rifiuti, kerosene, pesticidi, scarichi aerei

Si moltiplicano le aggressioni alla natura. Un patrimonio di tutti, tutelato però da pochi

#Fiumicino, ombre sulla Riserva: cemento, rifiuti, kerosene, pesticidi, scarichi aerei

Il Faro on line – Colate di cemento, sversamenti di kerosene, abbandono incondizionato di rifiuti di ogni genere, impiego indiscriminato di pesticidi, dannosi per l’uomo e per l’ambiente, liquami che traboccano da depuratori in tilt: uno scenario degno di un film post atomico. Si stenta a credere che quello di cui stiamo parlando, invece, è il nostro territorio: Fiumicino. Un comune ricompreso per la quasi totalità della sua estensione all’interno della Riserva Naturale Statale Litorale Romano, un luogo però dove “non tutto è verde e azzurro”. Perché la Riserva, più che un patrimonio da tutelare, un tesoro prezioso da custodire gelosamente e da preservare per le future generazioni, sembra essersi trasformata nella terra di nessuno, dove il più forte o chi si crede tale, fa quello che vuole senza neppure temere di subirne le conseguenze. Dove tutti procurano danni, anche irreversibili, ma non ci sono colpevoli: le segnalazioni dei residenti sembrano cadere nel vuoto, col tempo le emergenze perdono i contorni, l’indignazione si affievolisce e la gente tende a dimenticare. E di fronte a tante criticità ambientali è anche questo il pericolo da temere: una sorta di torpore delle coscienze che non può e non deve avere la meglio. Se la battaglia sull’ambiente si combatte su tantissimi fronti e i nemici con cui ci si confronta spesso sembrano al di fuori della nostra portata, non bisogna dimenticare che uniti si può vincere e che la posta in palio è altissima: la nostra salute. Perché esiste una connessione strettissima tra l’uomo e inquinamento ambientale, tra quello che respiriamo, mangiamo, beviamo, e quanto spesso ci ammaliamo.

E si è parlato proprio di questo ieri alla Casa della Partecipazione, a Maccarese, nell’assemblea pubblica “Volando sulla Riserva: emergenze ambientali a Fiumicino”. “Abbiamo pensato che riuscire ad osservare dall’alto il territorio in cui viviamo ci avrebbe aiutato a vedere quello che la distanza ravvicinata paradossalmente può nascondere al nostro sguardo – spiega Carla Petrianni, referente di Raggio Verde e promotrice dell’iniziativa – Tutti sosteniamo di avere a cuore la salute: la nostra, quella dei nostri cari e quella di chi verrà dopo di noi; nei fatti però troppo spesso trascuriamo e sottovalutiamo i danni irreparabili che infliggiamo proprio a quell’ambiente dalla cui ‘salute’ dipende la qualità della nostra vita”.

Tante le criticità emerse, anche grazie al contributo dei relatori intervenuti: Antonella Litta, Referente dell’International Society of Doctors for the Environment, gli avvocati di Raggio Verde e Riccardo Di Giuseppe, naturalista e responsabile delle Oasi Wwf del Litorale Romano.
Tanti i problemi che questo territorio deve affrontare: primo fra tutti quello della qualità dell’aria: “Anche l’ultima classificazione delle zone fatta dalla Regione Lazio ai fini della valutazione della qualità dell’aria – continua la Petrianni – conferma e ricolloca il nostro Comune nella classe 2, in una scala dove 1 è la classe peggiore. Forse dovremmo domandarci seriamente quanto la qualità dell’aria che si respira a Fiumicino viene influenzata dagli impianti inquinanti presenti sul territorio comunale ed in quello dei comuni limitrofi, ma soprattutto chiederci cosa c’è sul nostro territorio”.

L’elenco presentato è lungo: l’aeroporto, 2 impianti di biogas, 1 impianto di compostaggio, 2 reti autostradali densamente transitate, una statale, due linee ferroviarie, oleodotti e depositi di idrocarburi, 2 piattaforme in ferro su palafitte della raffineria, amianto, cementificazione residenziale.
E la lista potrebbe continuare. “Quello che abbiamo presentato non è certo un elenco esaustivo – conclude la referente di Raggio Verde – ma fornisce una prima idea di quello di cui dobbiamo tener conto quando pensiamo alla qualità della nostra vita. Ormai l’ambiente è saturo di veleni che tutti noi, consapevolmente o inconsciamente, ogni giorno ci mettiamo in corpo. In un comune che è stato riconfermato tra i più inquinati della regione, è ora di mettere in campo, misure, azioni ed interventi volti alla riduzione dell’inquinamento.
E’ ora di rivedere le nostre priorità in funzione del benessere e non del profitto: non si può più chiedere alle persone di scegliere fra salute e lavoro, è un ricatto inaccettabile”.

Raggio Verde, in trincea per difendere l’ambiente

Raggio Verde è un’associazione di promozione sociale che ha come scopo statutario la tutela dell’ambiente e della salubrità ambientale. Per questo, col suo team di avvocati, ogni giorno si fa portavoce, nei confronti delle Istituzioni e dell’Autorità Giudiziaria, delle richieste e dei bisogni dei cittadini, per contribuire a determinare quell’inversione di rotta, più che mai necessaria, nella gestione delle problematiche ambientali da parte delle amministrazioni locali. In modo particolare, Raggio Verde ha come principale obiettivo la promozione di strategie innovative e maggiormente rispettose dell’ambiente nel settore dei rifiuti, e, per farlo, ha intrapreso numerose azioni giudiziarie per bloccare la costruzione o l’implementazione di alcune discariche nel territorio laziale, essendo stata anche ammessa come parte civile in alcuni procedimenti penali per delitti in pregiudizio dell’ambiente. Parallelamente gli avvocati di Raggio Verde stanno patrocinando numerosi cittadini che hanno subito danni per l’esposizione a sostanze tossiche nella Valle del Sacco e continuano a supportare l’azione dei residenti di Roma Est finalizzata alla delocalizzazione di un’industria insalubre, situata a pochi metri dalle abitazioni e da un asilo nido. Particolarmente radicata nelle località colpite da problematiche ambientali, come la Valle Galeria e di Settecamini, l’area di Bracciano e Cerveteri, l’associazione sta guardando con attenzione anche le questioni relative alla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e al comune di Fiumicino, per sostenere ed affiancare le battaglie di tanti cittadini e associazioni della zona che da tempo si impegnano e lottano per la salvaguardia e il benessere dell’ambiente e del territorio.

Una pagina facebook per denunciare le irregolarità. Pianeta Verde, sentinella social

Ogni giorno l’ecosistema è sottoposto all’aggressione continua e ripetuta nel tempo dell’inquinamento, del cemento, dello sfruttamento generalizzato, di scelte politiche, economiche, produttive, sociali e culturali che pongono al centro l’interesse di pochi, anziché il bene di tutti.
Per questo rischia di soccombere, di scomparire. Per evitare che ciò avvenga occorrono scelte e azioni concrete che vadano in senso contrario.
Ecco com’è nata l’idea di “Pianeta Verde, Fiumicino oltre la Riserva”, una pagina Facebook voluta e pensata da Riccardo Di Giuseppe, responsabile delle oasi Wwf del Litorale Romano, e Carla Petrianni, referente di Raggio Verde Fiumicino, che hanno scelto il popolare social network per creare uno spazio aperto a tutti coloro che giorno dopo giorno scelgono di “fare il cambiamento”, di mettere in atto strategie tangibili per contrastare il perdurare delle attuali condizioni ambientali e ostacolarne il peggioramento.
Uno spazio aperto alle denunce, alle segnalazioni, ma anche una ‘vetrina’ dove mostrare tutto quello che – ed è moltissimo – di meraviglioso il territorio ha da offrire.
“Un progetto ambizioso, forse un’utopia” – si legge sulla pagina – “ma questa normalità non ci piace e, poiché a nulla servono le lamentazioni e la rassegnazione, vogliamo provare a realizzare il cambiamento che abbiamo in testa”.