Legge elettorale, #Italicum e gli altri modelli a confronto
Dal Mattarellum al proporzionale, difficili punti di mediazione
Legge elettorale, #Italicum e gli altri modelli a confronto
Il Faro on line – Maggioritario con collegi uninominali; proporzionale a turno unico con premio al partito più votato; proporzionale puro. Le proposte di legge elettorale in campo che affiancano l’Italicum sono molteplici e opposte l’una all’altra, con una difficoltà quindi a trovare delle intese su un modello che possa essere applicato alla Camera e al Senato. La sentenza della Consulta, nelle motivazioni che saranno diffuse il 10 febbraio, potrebbe però dare indicazioni in grado di aiutare i partiti a raggiungere un accordo.
ITALICUM
E’ un proporzionale che assegna al partito che supera il 40% un premio di maggioranza che lo porta al 54%. Se nessuno raggiunge il 40% si tiene un ballottaggio tra i due partiti più votati. I 630 seggi della Camera sono distribuii tra i partiti che superano la soglia del 3%, che presentano i candidati in 100 collegi plurinominali. Il suo difetto è che è stato pensato per la sola Camera (pensando che l’abolizione del Senato superasse il referendum). I ricorrenti sostengono che è incostituzionale ma la Corte potrebbe “bocciare” il solo ballottaggio in quanto il mantenimento del bicameralismo lo rende inapplicabile.
VIA IL BALLOTTAGGIO: se la Corte bocciasse il ballottaggio ma non il premio, rimarrebbe un sistema proporzionale a un turno con l’attribuzione di un premio al partito che supera il 40%; in caso contrario il riparto sarebbe proporzionale: Con la attribuzione del premio non al partito ma alla coalizione vincente, piace ad alcuni esponenti Pd. Ma visto che il 40% appare difficile da raggiungere per chiunque, si tradurrebbe in un proporzionale puro.
ELLENICUM
E’ la proposta dei giovani Turchi e di Ncd. Proporzionale a turno unico, con un premio di governabilità di 90 seggi alla lista più votata. Questa non necessariamente avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, ma sarebbe più facile costruire intorno ad essa una coalizione con i partiti meno distanti a livello programmatico. Potrebbe accontentare – dicono i sostenitori – anche Forza Italia che vuole correre da sola.
PROPORZIONALE
Il proporzionale puro la chiede Fi, mentre Sinistra Italiana punta ad un “impianto proporzionale”. Berlusconi pensa che possa favorire una Grande coalizione Pd-Fi dopo il voto, ma stando ai sondaggi attuali essi non avrebbero la maggioranza dei seggi, che invece potrebbe essere appannaggio di M5s, Lega e Fdi: di qui le ipotesi di una loro alleanza post-elettorale, seccamente smentite da Grillo.
MATTARELLUM
Il sistema uninominale, usato nelle elezioni del 1994, 1996 e 2001, è proposto dal Pd (minoranza compresa) e dalla Lega. Favorisce le coalizioni perché conviene mettersi insieme per vincere nei singoli collegi. Alla Lega piace anche se dovesse saltare la coalizione con Fi, perché i suoi consensi concentrati in alcune aree del Nord permetterebbero al Carroccio di eleggere comunque dei deputati in molti collegi. Berlusconi non ne vuol sentire parlare. In un sistema tripolare non garantisce il vincitore, ma il sistema dei partiti vi sta tornando, con due partiti al 30% (Pd e M5s) e due partiti medi (Lega, Fi), oltre ai piccoli. (fonte: ansa)