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#Fiumicino, Di Bianco: “La competenza sul recupero dei relitti delle imbarcazioni non è comunale”

16 febbraio 2017 | 14:00
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#Fiumicino, Di Bianco: “La competenza sul recupero dei relitti delle imbarcazioni non è comunale”

Il delegato alla cantieristica e allo sviluppo nautico: “Non è esattamente come ripulire dalle strade i rifiuti lasciati dai tanti concittadini incivili”

#Fiumicino, Di Bianco: “La competenza sul recupero dei relitti delle imbarcazioni non è comunale”

Il Faro on line – “La situazione del Canale Navigabile, anche detto Fossa Traianea, è nota da tempo a questa Amministrazione Comunale”. È quanto afferma David Di Bianco,delegato alla Cantieristica e allo Sviluppo Nautico, in risposta al comunicato del Gruppo Patria e Libertà Fiumicino.

“Il tema, non a caso, è stato sollevato proprio dai cantieri nautici che vedono nei relitti un pericolo per le loro attività in caso di piena. Già nel 2015 è stata prodotta una relazione dettagliata con tanto di documentazione fotografica, posizione Gps e stato di degrado dei numerosi relitti presenti su tutto il delta del Tevere, Fiumara Grande compresa. La relazione è stata condivisa con il Sindaco, che l’ha inoltrata al Presidente della Regione Lazio e alle autorità competenti e diffusa agli organi di stampa.

Pur condividendo il merito della segnalazione del Gruppo Patria e Libertà, sul piano del metodo però si chiama in causa l’Assessore all’ambiente del Comune di Fiumicino, Roberto Cini che non ha competenza sulla materia. Insomma non è esattamente come ripulire dalle strade i rifiuti lasciati dai tanti concittadini incivili. Ho proposto al Sindaco Montino – continua Di Bianco – di farsi promotore dell’iniziativa ed indire una conferenza di servizi con tutti gli enti competenti, dal ministero dell’ambiente,quello dei lavori pubblici, la Capitaneria di Porto, la Regione Lazio, per affrontare il problema in modo collegiale e individuare le risorse per la rimozione e lo smaltimento”.

“Tra questi enti credo sia opportuno coinvolgere anche l’autorità di Bacino del Tevere, tanto prodiga nell’individuare sulla carta il fattore di rischio esondazione, quanto assente sulla tematica dei relitti, che pure rappresentano un pericolo vero; se, in caso di piena, qualcuno di questi barconi dovesse rompere gli ormeggi, potrebbe trascinare con se tutto ciò che incontra nella corsa verso la foce, nuovo ponte 2 Giugno compreso. Spero di non fare la parte della Cassandra – conclude Di Bianco – ma di certo noi non abbiamo dormito su questa vicenda”.