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Assoluti di Lotta. Daigoro Timoncini: “La mia carriera è giunta al termine. E’ tempo di dare spazio ai giovani. Mi piacerebbe trasmettere loro, la mia esperienza”

13 marzo 2017 | 15:36
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Assoluti di Lotta. Daigoro Timoncini: “La mia carriera è giunta al termine. E’ tempo di dare spazio ai giovani. Mi piacerebbe trasmettere loro, la mia esperienza”

Vinto il suo settimo oro italiano. Chiude in questo modo, una importante carriera nella lotta. Tre Olimpiadi per lui, nel palmares

Assoluti di Lotta. Daigoro Timoncini: “La mia carriera è giunta al termine. E’ tempo di dare spazio ai giovani. Mi piacerebbe trasmettere loro, la mia esperienza”

Il Faro on line – Quando Il Faro on line incontra Daigoro, il pluricampione italiano di lotta greco romana, ha ancora al collo, la sua medaglia d’oro 2017.

Un’agonista dall’animo sensibile
Ai piedi del podio, con Coppa in mano e diploma conquistato, grazie al suo incontro vinto, sul tatami centrale, il lottatore, del Centro Sportivo dei Carabinieri, racconta di sé. Lo scorso 4 marzo, in conclusione della prima giornata degli Assoluti di Lotta 2017, lascia trasparire soprattutto la sua serenità, dalle sue parole. L’agonismo messo sul tappeto, si mischia al suo essere sensibile. E quelle avventure, a bordo tatami, nelle varie trasferte all’estero vissute grazie alla sua passione di una vita, sono le prime immagini che le vengono in mente.

Tre Olimpiadi e tanti avversari incontrati sul tatami
Ci sono anche le Olimpiadi nel suo cuore. Tre per lui, disputate. Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016. L’ultima della carriera. Niente podio per lui in Brasile, ma l’essere stato l’unico a rosicchiare punti preziosi al campione olimpico in carica, della sua categoria, rappresenta una piccola soddisfazione. Ne è consapevole Daigoro. Le medaglie sono ben più importanti, ma d’altronde l’aver vissuto tanti incontri e sotto i vessilli dei Cinque Cerchi, non è da tutti. E lui lo ha fatto, con impegno e talento. Lottatore della massima categoria dei 130 kg, sin dalle prime oro di sabato mattina, ha dato battaglia con il cuore, nei confronti dei suoi avversari. Il settimo titolo per lui arrivato, all’ultima edizione degli Assoluti Italiani della carriera, è una gemma da stringere forte, nelle mani. E quanti avversari hanno sollevato e battuto, le sue braccia, insieme alle sue gambe.

Il sogno della carriera da allenatore
Mentre le altri finali di giornata, erano in svolgimento, Timoncini confida che vorrebbe vivere queste sue sensazioni insieme ai giovani. Guidarli nella crescita dello sport e far comprendere loro, che il divertimento, come la determinazione sul tappeto, sono armi buone poi, da mettere nella vita, vorrebbe essere la sua missione da allenatore. Intanto, la sua anima di atleta descrive di sé ancora ed il sogno di trovarsi a bordo tatami, con i suoi allievi, prende corpo.

Queste sono state le sue parole, per i lettori de Il Faro on line ..

Caro Daigoro, hai appena terminato la tua finale tricolore. Quali sono le tue sensazioni ? E le tue Olimpiadi ? Cosa ricordi di esse ?
“Questa finale per me, è andata bene. Ho vinto. Il mio obiettivo iniziale era quello. Ho fatto 4 incontri in competizione. Ho disputato 3 Olimpiadi. Pechino, Londra e Rio. Mi restano soprattutto dentro, quei momenti vissuti con gli altri ragazzi e la squadra. Le gare, il contorno e fuori dal tatami. Queste sono le emozioni più belle dello sport, perché comunque esso è fine a se stesso e va bene, ma poi quello che resta nei ricordi, sono tutte le avventure nate dall’esperienza sportiva. Un episodio molto bello che ricordo, è quando sono andato in Mongolia lo scorso anno, per le qualifiche alle Olimpiadi. Abbiamo fatto un giro turistico e siamo andati a visitare i paesi intorno. Ti resta dentro la realtà di altri mondi. Il bello dello sport è girare anche intorno al mondo”.

Sul tatami si incontrano tanti momenti difficili. Ne ricordi uno in particolare ? E quelli belli, quali sono stati per te?
“Non tanto sul tatami. L’ho vissuto ad esempio, 4 anni fa alle Olimpiadi, quando ho pensato di smettere. Ho avuto qualche incidente di percorso, sul lato fisico. Pensavo fosse finito tutto ed invece negli ultimi due anni, ho ripreso a pieno regime e sono riuscito a centrare un altro obiettivo, che erano le Olimpiadi di Rio. E’ stata per me, una grandissima esperienza. Bellissimo tutto. Pensavo tuttavia, di non avere possibilità, poi sono stato l’unico che è riuscito a prendere dei punti a quello che ha vinto. Resta una grande soddisfazione. Tuttavia, vincere le medaglie è ben più importante. Si punta sempre a qualcosa di più, fa parte dell’agonismo. Ma va bene, comunque”.

Esiste una filosofia del lottatore ? Qual è secondo te ?
“E’ combattere tutti i giorni, non solo sul tappeto, ma anche fuori. Si comincia sin da piccolo, con un insieme di regole, che ti porti dietro. C’è il rispetto per l’avversario. Lui è uguale a te. Si vuole sopraffarlo, con gambe e braccia, come lui vuole fare con te. Sta a te, avere più qualità di lui, per superarlo nel rispetto delle regole. Sono basi importanti, non solo nello sport, ma anche nella vita. Come ad esempio, il terzo tempo nel rugby. All’interno del campo, comunque, si combatte per vincere poi fuori, si scherza tutti insieme, perché quelli che sono dall’altra parte, sono uguali a te. Non c’è nulla di diverso”.

In che modo si vive, il momento del combattimento ? Tu sei particolarmente determinato ?
“Ognuno, lo vive a modo proprio. Io vado molto tranquillo. Nel senso, di essere sereno, avere le persone giuste vicino. In quei casi, sicuramente tutto va al massimo livello esponenziale”.

Hai partecipato al tuo ultimo Campionato Assoluto. Come proseguirai la tua carriera ?
“La mia carriera è giunta al termine. E’ tempo di dare spazio ai giovani. Mi piacerebbe trasmettere loro, la mia esperienza. Aiutarli per tirare fuori il meglio e vivere delle soddisfazioni, con loro. Tra i valori che mi piacerebbe trasmettere, c’è il divertimento. Per quanto lo sport sia anche sacrificio, trovare il modo di divertirsi ogni giorno sul tappeto, è importante. Trovare la motivazione adatta per affrontare le difficoltà. Nello sport, come nella vita, tutti i giorni, esistono degli ostacoli. Se riesci a superarli sul tappeto, puoi farlo anche nella quotidianità. Lì sopra dimostri, come puoi vivere la vita”.

Foto : Fijlkam