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Da Nizza a #Londra, auto e camion le nuove armi dell’Isis

23 marzo 2017 | 08:30
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Da Nizza a #Londra, auto e camion le nuove armi dell’Isis

Strategia a basso costo del jihad, il terrore piomba sulla folla.

Da Nizza a Londra, auto e camion le nuove armi dell’Isis

Il Faro on line – Un’auto che falcia la folla cercando di travolgere e uccidere il più alto numero di persone che trova sul suo percorso. Il modus operandi dell’attentatore di ieri a Londra sembra rientrare nella strategia “a basso costo” dell’Isis che, già dall’estate scorsa, invitava i jihadisti in Europa a colpire, in mancanza di armi o esplosivo, con coltelli o veicoli.

L’attacco più sanguinoso messo in atto con queste modalità è stato quello di Nizza, il 14 luglio 2016, quando un tir si è lanciato a tutta velocità sulla Promenade des Anglais, gremita di gente per le celebrazioni della festa nazionale francese.

Il conducente, il tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, ha travolto e ucciso 86 persone, tra cui molti bambini, prima di essere ucciso a sua volta. I feriti furono oltre 450. Sei le vittime italiane. Risaliva a solo poche settimane prima l’appello del sedicente portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad al Adnani (in seguito ucciso in un raid in Siria), ai “combattenti” ad utilizzare qualsiasi mezzo contro i miscredenti.

“Se non siete in possesso di pallottole o di ordigni, afferrate una pietra e spaccategli la testa. Oppure uccidente con un coltello. O investitelo con un’auto. Gettatelo dall’alto di un palazzo. O strangolatelo con le mani. Usate il veleno!”. E in uno dei numeri di Inspire, rivista in inglese di propaganda jihadista, si suggeriva di usare proprio i camion come delle falciatrici, “non per tagliare l’erba ma per falciare i nemici di Dio”.

E sulla scia della strage di Nizza, anche il terzo numero del magazine dell’Isis ‘Rumiyah’ (Roma), apparso lo scorso novembre, invitava ad imitare Lahouaiej-Bouhlel e forniva dettagliate istruzioni su dove e come utilizzare i camion per colpire assembramenti di persone in mercati all’aperto, strade affollate, celebrazioni e convention all’aperto, festival, parate, raduni politici: “I veicoli sono come i coltelli, estremamente facili da acquistare e sono tra i più letali metodi di attacco, i più efficaci per sterminare un grande numero di infedeli”, si leggeva nella pubblicazione.

E così ha fatto anche Anis Amri, l’attentatore tunisino che seguendo le istruzioni il 19 dicembre è piombato a bordo di un camion, proveniente dall’Italia, sul mercatino di Natale di Berlino, uccidendo 12 persone, tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo, e ferendone altre 50. Amri fu poi ucciso il 22 dicembre in un controllo di polizia a Sesto San Giovanni. (fonte: ansa)