#Fregene, presentato ai pensionati Coldiretti il progetto medico Sprintt
Mattia: “Prevenire la disabilità per conservare l’autosufficienza”
#Fregene, presentato ai pensionati Coldiretti il progetto medico Sprintt
Il Faro on line – “Vi faremo fare una breve, banale passeggiata di quattro metri. Basterà vedervi camminare per capire chi di voi è un soggetto a rischio di un evento negativo per la salute e dunque candidato ad entrare a far parte del progetto”. Un approccio diretto, immediato quello che Emanuele Marzetti, geriatra del Policlinico Gemelli, ha avuto con gli oltre cento pensionati della Coldiretti del Lazio incontrati a Fregene per illustrare il progetto medico Sprintt ideato per migliorare lo stile di vita degli anziani al fine di prevenire patologie che possono causare disabilità e immobilità e dunque limitare l’autosufficienza.
L’iniziativa vede Roma come centro capofila del più grande studio clinico europeo (è operativo in undici stati Ue) promosso per valutare se e quanto sia possibile prevenire la disabilità mediante una corretta alimentazione e il regolare svolgimento di attività fisica. Il progetto coinvolge 1.550 anziani di età superiore ai 70 anni e ogni ciclo ha la durata di 2 anni.
Tra i partner del progetto di medicina preventiva figura la Coldiretti del Lazio che ha coinvolto nelle attività di reclutamento dei partecipanti gli iscritti alla propria associazione dei pensionati e il patronato Epaca. All’assemblea di Fregene erano presenti, tra gli altri, il direttore della Coldiretti Lazio, Aldo Mattia, il responsabile regionale del patronato, Gianluigi Terenzi, il presidente e il segretario dell’associazione nazionale pensionati Coldiretti, Giorgio Grenzi e Danilo Elia.
“Nessuno ci vuole a letto, perché se siamo immobilizzati siamo un costo per le famiglie, per la società e per il sistema sanitario nazionale. Per questo – hanno spiegato i dirigenti dell’associazione – abbiamo subito sposato il progetto Sprintt. Anche questa iniziativa serve a ribadire che gli anziani non sono numeri o tessere sanitarie, ma sono invece il pilastro di famiglie e il racconto vivente di storie umane che meritano rispetto”.
Aldo Mattia, nel concludere l’incontro, ha definito lo studio clinico elaborato dallo staff del professore e dirigente medico Roberto Bernabei “come la testimonianza che oggi il pensionamento è un traguardo dal quale comincia la ripartenza verso una nuova fase di vita che può e deve essere anche essa, come le precedenti, consapevole e attiva”.