#Venezuela, morti e sangue, Trump contro Maduro
Il Venezuela, sull’orlo della guerra civile, ha vissuto un’altra giornata di violenze.
Venezuela, morti e sangue, Trump contro Maduro
Il Faro on line – Il Venezuela, sull’orlo della guerra civile, ha vissuto un’altra giornata di proteste, di violenze, di sangue, con il bilancio – ancora provvisorio – di due manifestanti uccisi a colpi di pistola, un ragazzo di 17 anni e una giovane di 23 anni.
E se il presidente Nicolas Maduro accusa l’opposizione di tentare il golpe e individua nel presidente del Parlamento, Julio Borges, il regista dell’insurrezione anti-governativa, la Casa Bianca esprime grande preoccupazione e accusa il capo di Stato venezuelano di soffocare la voce dei suoi critici. Il brutale copione della crisi politica nel Paese latino-americano si è ripetuto ieri con macabra precisione.
L’opposizione aveva organizzato per la giornata -festa nazionale in Venezuela- quella che avevano battezzato “la madre di tutte le proteste”: manifestanti oppositori dovevano concentrarsi in tutte le città. I primi problemi sono sorti, però, prima ancora che iniziassero la manifestazioni. Sui social network si sono moltiplicate le informazioni su gruppi di “colectivos” che occupavano con violenza i punti di concentrazione dell’opposizione. E , a Caracas, la violenza è diventata omicida.
E’ stato sulla Plaza de la Estrella, nel quartiere di San Bernardino (nord della città). La deputata Olivia Lozano ha raccontato che un gruppo di civili mascherati e armati “hanno teso una imboscata” e “hanno cominciato a spararci addosso”, ha detto. Carlos José Moreno, uno studente di primo anno alla facoltà di Economia, è caduto a terra raggiunto da uno sparo di arma di fuoco alla testa. Ricoverato d’urgenza, è morto poco dopo. Aveva 17 anni. La madre del ragazzo ha però affermato che il figlio “non stava partecipando alla protesta; stava passando da quelle parti quando hanno cominciato a sparare”.
La seconda vittima, una donna di 23 anni, identificata come Paola Ramirez, è stata uccisa da colpi di arma da fuoco, nel corso delle manifestazioni a San Cristobal nell’ovest del Paese. Anche qui, stessa dinamica che a Caracas. Una ventina di civili armati a bordo di motociclette si sono avvicinati e hanno cominciato a sparare. Nella serata di ieri, Maduro è poi apparso in televisione, affermando che le forze dell’ordine, ancora una volta, erano riuscite a bloccare un tentativo di golpe.
Donna da sola affronta blindato durante proteste
Da sola avvolta in una bandiera venezuelana davanti a un blindato della Guardia nazionale bolivariana: è una delle immagini più riprese in queste ore dopo la megamarcia antichavista a Caracas. Il video con la donna, che blocca e fa retrocedere il blindato, è stato girato nella capitale “mentre i militari attaccavano i manifestanti con gas lacrimogeni”, hanno sottolineato i media dell’opposizione di Caracas.
Tra le altre immagini più diffuse anche quelle che ritraggono i due ragazzi uccisi durante le manifestazioni: Paola Ramirez, di 23 anni, raggiunta come detto da colpi di arma da fuoco a San Cristobal, e Carlos Jose’ Moreno, 17 anni, ucciso a Caracas.