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#Civitavecchia, Forza Italia vuole vederci chiaro sulla qualità dell’aria

29 aprile 2017 | 15:25
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#Civitavecchia, Forza Italia vuole vederci chiaro sulla qualità dell’aria

Roberto D’Ottavio: “Aspettiamo risposte dagli enti preposti a livello regionale, a tutela del primario interesse dell’ambiente e della salute”

Civitavecchia, Forza Italia vuole vederci chiaro sulla qualità dell’aria

Il Faro on line – “Al Comune ci sono i sedicenti paladini dell’ambiente, ma per sapere se possono respirare tranquilli i civitavecchiesi devono aspettare l’iniziativa di un sindaco di una città limitrofa, alla ricerca di visibilità in campagna elettorale. È l’incredibile paradosso a cui tutti possono assistere, con la vicenda della lettera che il Presidente del Consorzio per l’Osservatorio ambientale Mazzola” – afferma Roberto D’Ottavio, coordinatore di Forza Italia Civitavecchia.

“Davanti alla quale Forza Italia chiede che la Regione e Arpa Lazio chiariscano lo stato della Rete di Qualità dell’Aria, delle misurazioni effettuate ed il nuovo assetto di gestione della Rete determinato dal passaggio della Rete stessa dal Consorzio ad Arpa, verificatosi dopo la decisione unilaterale del comune di Civitavecchia di uscire dal Consorzio” – continua D’Ottavio.

“Alla faccia del programma elettorale fondante sull’ambiente, sulla partecipazione , sulla trasparenza, se prima il Pincio era padrone degli strumenti di controllo, ora i cittadini non possono neanche vedere dai display qual’è la qualità dell’aria” – continua il Coordinatore.

“Perciò aspettiamo risposte dagli enti preposti a livello regionale, a tutela del primario interesse dell’ambiente e della salute, ma anche al fine di ripristinare un clima di serenità che consenta che l’esercizio della centrale avvenga in un contesto di trasparenza da parte delle istituzioni, tenendo alta l’attenzione ma senza ingenerare preoccupazioni ingiustificate nella popolazione che poi come abbiamo potuto finalmente constatare viene presa da anni in giro dai falsi ambientalisti in cerca di voti facili” – conclude Roberto D’Ottavio.