Toxoplasmosi in gravidanza, 5 consigli per prevenirla
Contrarre questa malattia quando si è in dolce attesa è pericoloso perché si rischia di infettare il feto.
Toxoplasmosi in gravidanza, 5 consigli per prevenirla
Il Faro on line – Una mamma in dolce attesa assiste a tanti cambiamenti che interessano la sfera emotiva e fisica. Nel corso dei nove mesi, è importante che la gestante si prenda cura del futuro nascituro. Per tutelare la salute di se stessa e del piccolo è bene che la mamma si sottoponga ad esami di diagnosi prenatale o a test di screening non invasivi.
All’interno del percorso di screening prenatale vengono effettuati anche dei prelievi ematici, utili per rilevare da una parte la presenza di infezioni, e dall’altra per stabilire se la mamma presenta o meno l’immunità alla toxoplasmosi e alla rosolia, due malattie che se contratte durante la gestazione, possono provocare una serie di danni, anche gravi, al feto¹.
La toxoplasmosi è originata da un parassita: il Toxoplasma Gondii che viene ospitato da felini e gatti². Contrarre questa malattia quando si è in dolce attesa è pericoloso perché si rischia di infettare il feto. La frequenza di contagio aumenta tanto più è inoltrata la gravidanza³, mentre il livello di gravità di questa infezione varia sulla base del momento gestazionale in cui si contrae la malattia: i danni al feto sono maggiori tanto più si contrae la toxoplasmosi precocemente⁴.
Per evitare di contrarre questa malattia nel corso della gravidanza è bene seguire i seguenti 5 suggerimenti:
- evitare il consumo di insaccati, carne e pesce crudi o poco cotti
- lavarsi bene le mani prima di iniziare un pasto
- lavare bene frutta e verdura, comprese le insalate già confezionate
- evitare di entrare in contatto con terreno che può aver subito la contaminazione da parte di feci di gatto
- utilizzare guanti protettivi quando si mette mano a lettiere e lavarsi subito dopo le mani
Uno studio europeo ha dimostrato che è proprio il consumo di carne cruda o poco cotta la prima causa di contagio in gravidanza⁵. Grazie a queste misure preventive, la futura mamma può evitare di contrarre la toxoplasmosi.
Allo stesso modo può essere determinante eseguire degli esami del sangue (previsti all’interno dei percorsi di screening prenatale) per capire se è immune a questa malattia. Lo screening prenatale comprende esami di diagnosi prenatale e test di screening non invasivi come il test del DNA fetale, un esame che rileva con un’affidabilità del 99,9% le più diffuse trisomie cromosomiche come la Sindrome di Down e le principali microdelezioni.
Per ulteriori informazioni sullo screening prenatale non invasivo visita il sito www.testprenataleaurora.it
Fonti:
1. Principi di malattie infettive – a cura di L. Calza; pag. 207
2. Medicina dell’età prenatale: Prevenzione, diagnosi e terapia dei difetti congeniti e delle principali patologie gravidiche – Di Antonio L. Borrelli, Domenico Arduini, Antonio Cardone, Valerio Ventrut; pag. 294
3. Enciclopedia medica italiana, Volume 10; Uses Edizioni Scientifiche – Firenze; pag. 397
4. Gravidanza fisiologica, linea guida 20 – a cura del Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, CeVEAS