#Pomezia, nube tossica, scatta l’ora dei risarcimenti, ecco come fare
Dal modulo per il risarcimento dei danni del Codacons al sit-in organizzato da Sinistra Italiana, dai consigli dei Sindaci delle zone colpite dal disastro alle richieste di chiarezza della politica
#Pomezia, nube tossica, scatta l’ora dei risarcimenti, ecco come fare
Il Faro on line – Dopo la conferma da parte della Procura di Velletri circa la presenza di amianto presso lo stabilimento Eco X di Via Pontina, il Codacons chiede alla magistratura di procedere per il più grave reato di disastro ambientale, sulla base di quanto disposto dall’art. 452 quater del Codice Penale.
“La Procura deve modificare il reato per cui indaga da incendio colposo a disastro ambientale, considerato quanto emerso nelle ultime ore circa la presenza di amianto e le possibili conseguenze per la salute umana – spiega il presidente Carlo Rienzi.
Intanto si contano i danni per la popolazione residente e per aziende e attività commerciali dell’area interessata dall’incendio, che stimiamo in decine di milioni di euro: per questo sul sito www.codacons.it abbiamo lanciato oggi una azione collettiva alla quale possono aderire tutti i soggetti danneggiati dall’incidente”.
Nello specifico il Codacons ha pubblicato oggi i moduli attraverso i quali cittadini ed aziende possono costituirsi parte offesa nell’inchiesta della magistratura e attivare così l’iter per ottenere il risarcimento dei danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili dell’incendio.
Di seguito la pagina per aderire all’azione risarcitoria:
http://www.codacons.it/articoli/allarme_nube_tossica_297196.html
Sinistra Italiana: “Manca un serio Piano Regionale dei Rifiuti nella nostra Regione e le conseguenze sono palesi”
Anche Sinistra Italiana Pomezia e Sinistra Italiana Roma Area Metropolitana come il Codacons invoca il disastro ambientale in luogo del meno grave incendio colposo sul quale la Procura sta indagando:
“Con l’incendio avvenuto all’Eco X di Pomezia è molto probabile che si siano prodotte diossine e sembra confermata l’ipotesi della presenza di amianto nella copertura del capannone. I valori bassi di diossina che l’Arpa ha diramato nei giorni dell’emergenza non sono significativi.
Attendiamo che vengano predisposti idonei campionamenti per quanto concerne le diossine e delle fibre di amianto e di altre sostanze tossiche. Essi devono interessare sia la zona rossa sia i 21 comuni interessati dall’emergenza (area litoranea e dei Castelli Romani).
Chiediamo un’informazione continua ed efficace sui parametri monitorati e gli effetti conseguenti sulla salute, indicando i comportamenti da assumere e i piani preventivi di vigilanza sanitaria per limitare l’evolversi di malattie note per tali esposizioni.
Al di là delle responsabilità specifiche su cui sta indagando la Procura di Velletri, chiediamo che si faccia chiarezza sulla segnalazione effettuata dal Comitato di Quartiere al Comune di Pomezia, in merito all’eccessivo stoccaggio di materiale pericoloso, all’interno del capannone e nel piazzale antistante, e che la stessa non abbia avuto alcun esito.
Nel luglio 2016 presentammo una raccolta di firme contro lo smantellamento dei Servizi Sanitari e del Dipartimento di prevenzione della Asl 6 denunciando il rischio di un suo depotenziamento che tutto ciò avrebbe comportato, in una realtà industriale così importante, con 5 siti industriali classificati con Rischio Incidente Rilevante.
La richiesta fu inoltrata alla Regione, alla Direzione Generale e, in quanto Presidente della Conferenza Locale per la Sanità, anche al Sindaco Fucci senza ottenere alcuna risposta.
La pericolosità dei siti industriali imponeva anche una diversa decisione da parte della Regione Lazio e dell’Amministrazione di Pomezia in merito alla realizzazione di due centrali biogas nel nostro territorio (seppure una di esse trasformata in centrale di compostaggio) ed in quelli limitrofi. Denunciamo la mancanza di un serio Piano Regionale dei Rifiuti nella nostra Regione e le conseguenze sono palesi.
Ancora nulla è stato fatto sull’inquinamento della falda idrica da clorurati dell’area vasta Pomezia-Ardea, e nel quale permangono tutte le limitazioni nel loro utilizzo.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale, alla Regione Lazio ed alla Asl Rm6 di adottare le più opportune misure di prevenzione ed i piani di intervento più adeguati per ridurre al minimo il rischio per la salute dei cittadini e che non si ripetano simili eventi.
Baglio (Pd): “Il Campidoglio vieta i cibi nelle mense scolastiche solo dopo la nostra mozione”
Il Partito Democratico con la consigliera Pd in Campidoglio, Valeria Baglio, pone l’accento sul divieto di consumare cibi nelle mense scolastiche della Capitale arrivato solo dopo quattro giorni dall’incendio e dopo la mozione del Pd:
“Ci sono voluti ben quattro giorni e una mozione del Partito Democratico per convincere la maggioranza Cinque Stelle di Roma a vietare nelle mense scolastiche di Roma i prodotti alimentari provenienti dalle aree dell’incendio alla Eco-X di Pomezia. Il Pd è stanco di fare da badante a questa maggioranza, che non sa decidere neppure provvedimenti urgenti a tutela della salute dei cittadini.
Ringraziamo però gli uffici del lavoro fatto con le ditte, proprio quello che chiedevamo nella nostra mozione consegnata alle 15 di oggi e non discussa per una incapacità di interpretare il Regolamento dell’Aula da parte del presidente De Vito”.
Nuovi suggerimenti alla cittadinanza dal Sindaco di Ardea: aggiunto il lavaggio dei davanzali e degli avvolgibili
Il Comune di Ardea preferisce la pratica alla polemica e suggerisce ai suoi cittadini alcune misure per difendersi dagli inquinanti:
“In attesa dei dati di Arpa Lazio e della Asl Roma 6 sugli inquinanti dispersi in aria a seguito dell’incendio dell’impianto di stoccaggio Eco X, invita i cittadini il lavaggio accurato di davanzali, superfici piane esterne e avvolgibili (anche solo con acqua).
Si tratta di una indicazione precauzionale suggerita dalla Asl stessa a tutti i Comuni del circondario. E’ buona regola, inoltre, per gli impianti di condizionamento o aerazione forzata, di sostituire o manutenere i filtri e le condotte. Il commissario straordinario di Ardea Antonio Tedeschi ha disposto di provvedere tempestivamente a una ulteriore pulizia degli immobili di proprietà comunale.
Restano in vigore le disposizioni adottate nei giorni scorsi per un’area di cinque chilometri di raggio dal luogo dell’incendio a partire dal divieto di raccolta degli ortaggi e di foraggiamento degli animali.
Si ricorda la disposizione di buonsenso di lavare accuratamente la frutta e la verdura prima del consumo. Le scuole comunali degli Istituti comprensivi Ardea 1 e Ardea 3 sono state riaperte oggi dopo il controllo straordinario che era stato disposto fin dalla scorsa domenica.
Fucci firma l’ordinanza per la riapertura di alcune scuole
Anche dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci che ha firmato un’ordinanza che stabilisce il calendario di riapertura delle scuole del Comune, arrivano indicazioni utili per affrontare l’emergenza.
Così nel comunicato stampa:
“Si informa quindi la cittadinanza che il 10 maggio 2017 riapriranno le seguenti scuole:
– Scuola dell’Infanzia Comunale “Maria Immacolata”, Via Pier Crescenzi;
– Scuola dell’Infanzia Comunale “S.Andrea Uberto”, Via Filippo Re;
– Scuola dell’Infanzia Comunale “Gianni Rodari”, Piazzale Aldo Moro;
– Scuola dell’Infanzia Comunale “S.Francesco D’Assisi”, Via Boccaccio;
– Scuola dell’Infanzia e Primaria Statale Santa Palomba – Via Ardeatina km 20,100;
– Scuola dell’Infanzia Statale Martin Pescatore – Via Vinci (Torvaianica);
– Scuola Primaria Statale Martin Pescatore – Via Torralba (Torvaianica);
– Scuola dell’Infanzia e Primaria Statale Torvaianica Alta –Via Torvianica Alta (Torvaianica);
– Scuole dell’Infanzia e Primarie Statali Pestalozzi – Via C.A. Dalla Chiesa (Torvaianica);
– Scuola dell’Infanzia 3 – Via Marsiglia (Torvaianica);
– Asilo Nido “Piccole Orme” Via Don Luigi Sturzo s.n.c.;
– Asilo Nido “L’Isola che non c’è” Via Fratelli Bandiera 47.
Rimarranno ancora chiuse le seguenti scuole su cui proseguiranno gli interventi di pulizia straordinaria:
– Scuola Media Statale “Fabrizio De Andrè”, Via Cesare Fiorucci snc;
– Scuola dell’Infanzia e Primaria Santa Procula – Via delle Vittorie, 1;
– Scuola dell’Infanzia e Primaria Santa Castagnetta – Via Castagnetta 27/A;
– Scuola Media Marone – Via della Tecnica, 3;
– Scuola Primaria S.G. Bosco – Via Guerrazzi;
– Scuola Media Orazio – Via Fratelli Bandiera;
– Scuola dell’Infanzia e Primaria Cincinnato – Largo Cincinnato;
– Scuola Primaria “Margherita Hack” – Piazzale A. Moro;
– Scuola Primaria Matteotti – Via Matteotti;
– Scuola Media Statale Enea – Via Danimarca 163 (Torvaianica);
– Scuola Media Statale Pestalozzi – Via Gran Bretagna 35 (Torvaianica);
– IIS Largo Brodolini;
– IS Via Copernico;
– Liceo Classico e Scientifico “Blaise Pascal” – Via P. Nenni;
– Liceo Artistico Pablo Picasso: Via Cavour e Via Lamarmora;
– Scuola dell’Infanzia “ Singen” Via Singen;
– Scuola dell’infanzia statale “ Dante Alighieri” Via Dante Alighieri;
– Scuola dell’Infanzia Statale Comprensorio B – Via Turati;
– Scuola dell’Infanza Statale Comprensorio C – Piazzale delle Regioni.
Per le strutture private è necessario rivolgersi direttamente ai responsabili che, come previsto dalla precedente ordinanza, devono aver provveduto alla pulizia straordinaria nelle giornate dell’8 e 9 maggio.
Si ordina inoltre:
1) Come da indicazioni della Asl, il divieto nel raggio di Km. 5 dal luogo dell’evento:
– della raccolta, della vendita e del consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati;
– del pascolo degli animali;
– dell’utilizzo di foraggi per alimentazione animale provenienti dall’area interessata ed eventualmente esposti alla ricaduta da combustione;
– di provvedere al mantenimento degli animali da cortile al chiuso, evitando il razzolamento.
2) Come da indicazioni della Asl, i prodotti ortofrutticoli derivanti dalla coltivazione nei terreni posti al di fuori della predetta area ma in zone immediatamente prospicienti, dovranno essere sottoposti prima della consumazione ad accurato lavaggio in acqua corrente e potabile.
3) In tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro, ricadenti in un raggio di 100 mt. rimane l’allontanamento dei residenti fino a nuova comunicazione.
4) In via precauzionale, una pulizia straordinaria di tutte le strade interessate dall’evento nonché delle relative pertinenze, a partire da quelle nelle immediate vicinanze delle scuole e dei luoghi pubblici maggiormente frequentati.
In accordo con la Asl e in attesa di ricevere i risultati delle analisi, si raccomanda, a titolo precauzionale:
– il lavaggio esclusivamente con acqua delle superfici esterne e oggetto di accumulo di polveri evitando getti che possano rimettere in circolo le stesse;
– per impianti di condizionamento o aerazione forzata, la sostituzione/manutenzione dei filtri e delle condotte, in particolare per chi li ha spenti/disattivati il giorno in cui è scoppiato l’incendio e ha intenzione di riaccenderli in queste ore” – continua il comunicato.
Sul tavolo di questa mattina presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, il sindaco Fabio Fucci spiega: “La Asl ha confermato la presenza di amianto sul campione prelevato dalla copertura dell’edificio incendiato, anche se non è ancora possibile stabilire la sua eventuale dispersione nell’ambiente.
I tecnici Asl hanno inoltre prelevato diversi campioni di polveri dai davanzali delle case nelle immediate vicinanze del sito per analizzare eventuali elementi inquinanti. I risultati dovrebbero arrivare entro la giornata di venerdì.
Inoltre l’Arpa Lazio ha trasmesso alla Asl il modello matematico realizzato per studiare la ricaduta delle polveri causate dalla combustione sulla base della direzione dei venti, a partire dal quale verrà organizzata la campagna di monitoraggio a lungo termine delle prossime settimane” – conclude Fucci.
Piazzoni (Pd): “Fare chiarezza e lavorare insieme per risolvere l’emergenza”
La deputata del Partito Democratico Ileana Piazzoni punta il dito proprio contro il Sindaco di Pomezia e anche lei chiama in causa la mancata considerazione, da parte del Primo Cittadino ,dell’allarme lanciato dal Comitato di quartiere “Castagnetta – Cinque Poderi”:
“L’incendio presso la Eco X di Pomezia, divampato venerdì scorso e spento completamente solo nella giornata del 9 maggio, continua a causare allarme e forti preoccupazioni nella popolazione:
l‘amministrazione comunale deve fare chiarezza sulla situazione e assumersi le proprie responsabilità, relazionandosi con le altre istituzioni per risolvere i problemi causati dall’incendio ed evitando un atteggiamento di scaricabarile che non fa onore a chi si è assunto la responsabilità del governo di una città.
La convocazione di un Consiglio comunale straordinario è un atto dovuto, l’occasione per spiegare senza minimizzare o creare allarmismo ingiustificato quali siano le conseguenze dell’incendio sulla salute dei cittadini, le ricadute sul territorio e soprattutto perché il Sindaco non sia intervenuto tempestivamente una volta ricevuta dal Comitato di quartiere “Castagnetta – Cinque Poderi”, nel novembre scorso, precisa segnalazione sull’accumulo di rifiuti che stava avvenendo alla Eco X e sulla conseguente pericolosità.
Il Sindaco ha il compito di garantire la sicurezza della città e assumendo ruolo di autorità sanitaria locale avrebbe potuto emanare già mesi fa apposite ordinanze urgenti, coordinando per tempo interventi con le autorità preposte.
Ci auguriamo che voglia farlo ora, mettendo in campo provvedimenti adeguati e facendosi promotore di un tavolo che coinvolga tutte le istituzioni, le autorità e le rappresentanze di quei settori che rischiano di subire danni ingenti per dare, questa volta in tempo, risposte certe ed efficaci” – conclude Piazzoni.
Saltamartini (Lega nord): “Il governo riferisca in Aula”
Barbara Saltamartini vice capogruppo alla Camera della Lega chiede che ad esprimersi sia invece il governo:
“Il governo riferisca immediatamente in aula su quanto accaduto e su cosa fare a Pomezia. I cittadini sono allarmati per la loro salute e gli agricoltori della zona stanno subendo danni che rischiano di compromettere l’intero raccolto estivo.
Ad oggi infatti la situazione, dopo 5 giorni di incendio e fumo tossico, sta assumendo tratti ancora piu’ inquietanti dopo l’accertamento della procura di Velletri della presenza di filamenti di amianto.
Chiediamo quindi che il governo dia risposte concrete su una situazione nebulosa e poco chiara visto che al momento nessuno sul territorio conosce la reale entita’ dei rischi e soprattutto non ha idea si cosa bisogna fare per salvaguardare la salute dei concittadini e le numerose realta’ produttive della zona” – conclude Saltamartini.