appunti di viaggio

Controlli e commercio, due pesi e due misure

15 maggio 2017 | 07:10
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Controlli e commercio, due pesi e due misure

Qualcosa va cambiato nel come e nel chi controllare. Non si può vessare solo chi è in regola.

Controlli e commercio, due pesi e due misure

Il Faro on line – A volte nello scrivere i miei “Appunti di viaggio” recepisco sollecitazioni che arrivano dalla gente, dal popolo, e le trasformo in un ragionamento. Questa è una di quelle volte, perché in troppi ormai si lamentano di uno Stato che usa due pesi e due misure, che si accanisce con chi è “in regola” e ignora chi è “fuorilegge”, che vessa chi vuole restare visibile e non prende in considerazione chi si rende invisibile.

Sono tanti gli episodi. Chi vende le cose ai semafori o agli incroci, in particolare durante le feste comandate, assolutamente incontrastato e incontrollato, a fronte di negozianti che devono giustamente (ma solo loro?!) emettere scontrino anche per 20 centesimi.

Dai controlli fatti sulle aziende regolarmente costituite che beccano migliaia di euro di multa anche per un piccolo mancato riporto sul libro contabile o perché magari hanno un parente (figlio, moglie) che dà una mano in negozio, a fronte di totali abusivismi in altri esercizi commerciali aperti su strada.

Per finire con multe salate a chi espone un cartello di offerta commerciale a fronte però di autolavaggi (tanto per fare un esempio) che invadono letteralmente marciapiedi e carreggiate ma che non vengono toccati perché totalmente occupati da stranieri.

Come si dice, un episodio può essere un caso, due fanno una prova. Tre, aggiungo io, diventa accanimento.

E in questo momento storico, l’assenza di regole che valgano per tutti sta fomentando una pericolosa forma di rigetto, facilmente trasformabile in populismo. Quest’ultimo individua qualsiasi movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari. Ma se chi costituisce il tessuto oggi popolare, le piccole imprese, i negozianti, è costantemente messo nel mirino, l’attegiamento populista diventa più di un semplice rischio.

Non è possibile tollerare che i controlli vengano fatto sempre sugli italiani in regola, lasciando perdere gli irregolari, italiani o stranieri che siano. E non vale la sottolineatura che sono stati fatti tanti accertamenti anche sugli abusivi, per un motivo molto semplice: mentre quelli fanno “notizia”, quelli sui commercianti locali sono all’ordine del giorno, e passano nel più assoluto silenzio. E quando è che una cosa fa notizia? Quando è rara, strana, curiosa.

Dunque qualcosa va cambiato nel come e nel chi controllare. Nessun furbetto – sia chiaro – deve poter pensare di farla liscia. Ma questo deve accadere sia se si ha un documento con la scritta “Mario Rossi” sia se lo si ha con caratteri di altri Paesi. E’ una questione di giustizia. Anzi, di… Giustizia.