Gianni Gola, ‘Elisa Rigaudo e Simone Raineri, esempio per gli atleti’
Presente alla cerimonia di saluto, dei due atleti, il Gen. Gola ha espresso il suo pensiero su ciò che entrambi hanno dato allo sport e cosa sono stati per le Fiamme Gialle.
Gianni Gola, ‘Elisa Rigaudo e Simone Raineri, esempio per gli atleti’
Il Faro on line – Li ha vissuti entrambi, Gianni Gola. Negli anni più importanti della loro carriera sportiva, almeno fino al 2010, quando il Generale si è congedato dalla lunga carriera militare e da Comandante del Centro Sportivo delle Fiamme Gialle, Elisa e Simone sono stati due atleti che quotidianamente, sono stati seguiti e consigliati, direttamente dall’attuale presidente onorario del Cism.
Due campioni olimpionici e di grande talento, Elisa Rigaudo e Simone Raineri. La prima, campionessa della marcia mondiale ed il secondo, atleta ed esempio, per il movimento del canottaggio internazionale.
Presente, allora, durante la cerimonia di saluto che ha congedato i due atleti gialloverdi, dalla carriera agonistica, il Gen. Gola ha espresso la sua considerazione personale. Lo ha sentito Il Faro on line, lo scorso 12 maggio, alla Sala Tito, del Centro Sportivo della Guardia di Finanza. Una figura importante, il Gen. Gola, che ha preso per mano le Fiamme Gialle e le ha rese quelle che oggi, tutti conoscono e ammirano. E’ cresciuto con i suoi gradi militari, lo stesso Gruppo Sportivo, diventando esempio in tutto il mondo.
Li ha vissuti allora, sulla propria pelle, Elisa e Simone. Giornalmente. E tutti i successi da essi conquistati, sono stati respirati e vissuti dal Generale che ha descritto come la Rigaudo sia stata una colonna dello sport gialloverde e di estrema importanza. Sottolineando il fatto epocale dell’entrata in divisa sportiva, delle donne, nel 2002, ha spiegato come questo passaggio si fosse reso necessario in quegli anni e come ora, dopo del tempo trascorso, venga forse visto, come qualcosa di normale, che in fondo non è. Senza di esso, probabilmente, non ci sarebbero state medaglie, successi ed emozioni da vivere.
Elisa, come le altre atlete gialloverdi, ha riempito d’orgoglio le Fiamme Gialle e ha segnato un’epoca. Simone Raineri ha fatto lo stesso, nel suo canottaggio. Ha firmato una scelta fondamentale che il Gruppo Sportivo ad un certo punto della sua storia, ha dovuto fare. Per diritto e per dovere. Entrare all’interno della formazione degli equipaggi del canottaggio italiano, per proiettarlo a livello mondiale. Simone da capovoga, come Gianni Gola ha detto, è stato prezioso per dare all’Italia poi, quei successi arrivati.
E con Elisa, tanti sono stati gli allori regalati, alla maglia azzurra e alle Fiamme Gialle e sino a livello olimpico. Il massimo che ogni atleta possa sognare. La Rigaudo ha vinto un bronzo olimpico a Pechino, nella marcia dei 50 km, mentre Raineri di medaglie olimpiche, ne ha vinte due. Oro e argento. Sydney 2000 e Pechino 2008 e sempre nel 4 di coppia. Due atleti di grande spessore. Due leggende che tanto hanno dato all’Italia. Esempio e storia, della stessa storia dello sport.
Non solo atleti però. Ma anche persone. Non a caso allora, si sono trovati insieme a ricevere il saluto finale, del mondo sportivo gialloverde, lo scorso 12 maggio. Lo sottolinea, il Gen. Gola, a margine dell’evento. Una coincidenza, che ha giocato forse, sul loro modo di essere, nella vita. Entrambi sono accumunati da una bontà d’animo, che li rende persone semplici e sempre sorridenti. Ma nello sport, tutto cambia e quella determinazione di guerrieri in gara, li ha resi altrettanto unici, anche alle competizioni sportive. Bontà e determinazione. Il mix vincente, che è andato a caratterizzare il loro spirito di sportivi. Entrambi, esempio. Non solo per gli atleti, ma anche per gli stessi dirigenti.
Di seguito, le parole del Gen. Gianni Gola:
“Ci sono due cose da dire, che riguardano quello che loro per le Fiamme Gialle hanno rappresentato. La prima è a livello sportivo : Elisa è stata, tra le altre atlete, la prima donna ad entrare al Gruppo Sportivo. Nel 2002, è iniziato l’arruolamento femminile. Fatti storici ed epocali, mai scontati. Quando li vedi, a decenni di distanza, sei portato a trascurarne l’importanza, perché sei convinto che sia una cosa normale. Per chi invece li ha vissuti ed io sono uno di questi, sa bene che non sono scontati, ma che fosse necessario, questo passaggio. Elisa ha rappresentato questo. Simone è stato insieme ad altri, la realizzazione di un sogno e di una idea che noi avevamo, di rendere il nostro canottaggio competitivo, non più solo a livello nazionale, come lo era stato fino agli anni ‘80, ma anche a livello internazionale.
Sembrava quasi impossibile. Si pensava a degli equipaggi misti. Ad un certo contributo che le Fiamme Gialle dovessero dare, mettendo insieme le forze. Abbiamo pensato a lungo, che questo Gruppo Sportivo avesse il diritto e il dovere di tentare di fare delle cose proprie, fino ad un livello più alto. In questo caso, per l’otto dell’ammiraglia. Insieme ad altri Simone, ma soprattutto lui, come da capovoga, ha dato il contributo più significativo, nel raggiungere questo obiettivo. La seconda considerazione, riguarda la loro sfera personale. Si trovano per caso insieme a salutare tutti noi. Sono entrambi interpretati della maniera di essere atleti dolci, sereni, equilibrati ma enormemente determinati. Se dovessi guardare a loro, come atleti, dovrei dire : Elisa ha sempre il sorriso ed è sempre dolce. Ma la sua determinazione, in poche l’hanno. La stessa cosa, riguarda Simone. E’ una lezione per tutti. La prima è per noi dirigenti. Mentre la seconda, è per gli atleti”.
Foto : Giuseppe Marchitto/Ufficio Stampa Fiamme Gialle